2014-03-20 12:03:26

Genova. Il card. Bagnasco: "Incentivare i consumi e sostenere chi crea occupazione"


È necessario “incentivare i consumi senza ritornare nella logica perversa del consumismo che divora il consumatore” e “sostenere in modo incisivo chi crea lavoro e occupazione semplificando le inutili dannose burocrazie”. Sono i due “binari virtuosi”, necessari per rilanciare l‘economica, che sono stati indicati dal card. Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Cei, in occasione della messa celebrata mercoledì pomeriggio nella cattedrale di San Lorenzo per la solennità di san Giuseppe, patrono dei lavoratori.

Il cardinale - riporta l'agenzia Sir - ha poi parlato della necessità di “rimodulare la concezione del lavoro” perché “il vecchio schema di contrapposizione è superato e non porta oggi da nessuna parte”. “Anzi - ha aggiunto il cardinale - peggiora le cose per tutti, a cominciare dai più deboli”. Per questo “bisogna promuovere sempre più una mentalità partecipativa e collaborativa dentro ai luoghi di lavoro, una visione in cui i diversi ruoli sono distinti ma non superati perché tenuti insieme da un comune senso di appartenenza e di responsabilità verso il proprio lavoro l‘azienda la società e il Paese”.

Il porporato ha poi affermato che “le forme e le iniziative ci sono sia in Italia che all‘estero: i buoni esempi bisogna imitarli senza per questo cedere al complesso di inferiorità, consapevoli che nel mondo ovunque sono riconosciuti il patrimonio professionale e la persistente sensibilità umanistica e valoriale del nostro popolo”. Però “se non si velocizza e non si incentiva, si scoraggia e si allontana ogni lavoro vecchio e nuovo”. “In questi ultimi tempi - ha proseguito - abbiamo assistito ad esempio promettenti di giovani che hanno scovato vie nuove di occupazione grazie allo spirito di intraprendenza e alla genialità che caratterizza il mondo giovanile: esso è ammirevole per pazienza, fiducia e iniziativa e chiede di poter mettere a frutto talenti e competenze specie nella ricerca e nell‘innovazione di cui c‘è assoluto bisogno”. Per attuare tutto questo, ha detto ancora il cardinale, “bisogna intraprendere una rivoluzione culturale che investa non solo il modo di pensare privato ma anche comunitario e sociale con ricadute sulla concezione del lavoro sulla visione di una economia umana e di una società che non sia un agglomerato di individui ma una comunità solidale”.

Nell‘omelia celebrata per il mondo del lavoro il cardinale Bagnasco ha poi affermato che “in questi sei anni di crisi economica le famiglie hanno permesso che il tessuto del Paese tenesse senza lacerazioni devastanti”. In questo periodo “la famiglia si è rivelata ancora una volta la chiave di volta della società anche economica e politica: se non si può vivere senza politica, tanto meno e ancora prima non si può vivere senza una famiglia certa e stabile”. Inoltre, ha proseguito, “bisogna dare atto a coloro, e non sono pochi, che nelle aziende hanno tenuto duro impiegando del proprio per non ‘razionalizzare troppo‘ come si dice oggi con un eufemismo. Ma anche ricordare la solidarietà che spesso si è sviluppata tra colleghi perché i sacrifici e i rischi fossero meno pesanti e meglio distribuiti”. Presenti alla cerimonia il sindaco di Genova, Marco Doria, rappresentanti del mondo del lavoro genovese, aziende e sindacati, soci delle società operaie cattoliche. (R.P.)


Ultimo aggiornamento: 21 marzo







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