A Roma cresce la popolazione dei migranti. Mons. Feroci: una ricchezza per la nostra
società
Dal 1 gennaio 2012 al 1 gennaio 2013, la popolazione straniera residente a Roma è
cresciuta dell' 8,2%, di questi il 53% sono donne e il 18 % minori. Sono questi alcuni
dati del decimo Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle migrazioni presentato mercoledì
sera nella capitale, e promosso dal Centro Studi e Ricerche Idos, in collaborazione
con la Caritas diocesana, con la Provincia di Roma e la Regione Lazio. Il servizio
di Marina Tomarro.
Sarebbero almeno
564 mila gli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti nel Lazio: l'80% vive
nella provincia di Roma e il 20% nelle altre zone. E' la stima sulla presenza straniera
contenuta nel Decimo Rapporto dell'Osservatorio romano sulle migrazioni. La capitale
è anche il punto d’arrivo di minori non accompagnati, ne sono stati censiti circa
2200, Tanti invece quelli che vivono con le loro famiglie. Il 78% di loro studiano
nella provincia e il 48% di questi ragazzi è nato in Italia. I romeni sono la comunità
straniera con la presenza più alta nella capitale, con oltre 85 mila unità, seguono
i filippini, i bangladesi, i polacchi e i cinesi. Il commento di mons.Enrico
Feroci, direttore della Caritas diocesana:
“Innanzitutto, mi sembra
che gli immigrati abbiano portato nella nostra società, nel nostro ambiente, una loro
presenza - piccole imprese - che è una ricchezza di lavoro, anche per la loro capacità
imprenditoriale. Quindi questo cammino d’integrazione, di presenza e di ricchezza
credo sia da sottolineare”.
Ma anche se ben inseriti nel contesto sociale
e lavorativo, per i non comunitari, è ancora lunga la strada per un’ integrazione
completa in Italia. Ancora mons. Feroci:
“C’è un’attenzione per procedere
così in maniera molto spedita, per quanto riguarda alcuni aspetti sociali ed economici,
ma non si ha la stessa attenzione per quanto riguarda i diritti delle persone che
arrivano. Faccio l’esempio: il diritto di cittadinanza, le pratiche amministrative,
i ricongiungimenti, il diritto di voto, credo siano attenzioni che dobbiamo avere
nei confronti degli immigrati. E’ necessario, infatti, sviluppare politiche di accoglienza
per le persone che arrivano da noi e, grazie a questa integrazione, nella prossimità,
far sì che le persone, che vivono nella nostra città, possano farlo in maniera positiva
e corretta”.
E il rapporto, dedica diversi capitoli ai comuni della provincia
di Roma e alle altre province laziali, dove la presenza straniera spesso costituisce
un rimedio anche allo spopolamento, e da diversi anni va diffondendosi con tassi di
crescita molto elevati. La riflessione di Franco Pittau,responsabile
scientifico del Centro studi e ricerche Idos:
“L’immigrazione nella città
di Roma è aumentata, nonostante la crisi. Questo allora cosa ci deve insegnare? Innanzitutto
ci deve portare a riflettere con serenità sul fatto che l’immigrazione è una realtà
che ci accompagnerà nel futuro, che comporterà dei problemi, ma che ha aspetti molto
positivi: l’aspetto demografico, che è di sostegno; l’aspetto occupazionale – il 10
per cento degli occupati è rappresentato da immigrati –; l’aspetto scolastico, specialmente
nei piccoli comuni della provincia, dove le classi tenderebbero a sparire. La cosa
più bella, però, è la dimensione culturale e religiosa: culturale, perché la differenza
ci può stimolare a diventare personalità più ricche; e religiosa, perché questa grande
ispirazione della fede, ci deve far pensare che può essere vissuta solo in un senso,
che ci porta ad accogliere gli altri”.