2014-03-20 15:18:16

A Roma cresce la popolazione dei migranti. Mons. Feroci: una ricchezza per la nostra società


Dal 1 gennaio 2012 al 1 gennaio 2013, la popolazione straniera residente a Roma è cresciuta dell' 8,2%, di questi il 53% sono donne e il 18 % minori. Sono questi alcuni dati del decimo Rapporto dell’Osservatorio Romano sulle migrazioni presentato mercoledì sera nella capitale, e promosso dal Centro Studi e Ricerche Idos, in collaborazione con la Caritas diocesana, con la Provincia di Roma e la Regione Lazio. Il servizio di Marina Tomarro.RealAudioMP3

Sarebbero almeno 564 mila gli stranieri non comunitari regolarmente soggiornanti nel Lazio: l'80% vive nella provincia di Roma e il 20% nelle altre zone. E' la stima sulla presenza straniera contenuta nel Decimo Rapporto dell'Osservatorio romano sulle migrazioni. La capitale è anche il punto d’arrivo di minori non accompagnati, ne sono stati censiti circa 2200, Tanti invece quelli che vivono con le loro famiglie. Il 78% di loro studiano nella provincia e il 48% di questi ragazzi è nato in Italia. I romeni sono la comunità straniera con la presenza più alta nella capitale, con oltre 85 mila unità, seguono i filippini, i bangladesi, i polacchi e i cinesi. Il commento di mons. Enrico Feroci, direttore della Caritas diocesana:

“Innanzitutto, mi sembra che gli immigrati abbiano portato nella nostra società, nel nostro ambiente, una loro presenza - piccole imprese - che è una ricchezza di lavoro, anche per la loro capacità imprenditoriale. Quindi questo cammino d’integrazione, di presenza e di ricchezza credo sia da sottolineare”.

Ma anche se ben inseriti nel contesto sociale e lavorativo, per i non comunitari, è ancora lunga la strada per un’ integrazione completa in Italia. Ancora mons. Feroci:

“C’è un’attenzione per procedere così in maniera molto spedita, per quanto riguarda alcuni aspetti sociali ed economici, ma non si ha la stessa attenzione per quanto riguarda i diritti delle persone che arrivano. Faccio l’esempio: il diritto di cittadinanza, le pratiche amministrative, i ricongiungimenti, il diritto di voto, credo siano attenzioni che dobbiamo avere nei confronti degli immigrati. E’ necessario, infatti, sviluppare politiche di accoglienza per le persone che arrivano da noi e, grazie a questa integrazione, nella prossimità, far sì che le persone, che vivono nella nostra città, possano farlo in maniera positiva e corretta”.

E il rapporto, dedica diversi capitoli ai comuni della provincia di Roma e alle altre province laziali, dove la presenza straniera spesso costituisce un rimedio anche allo spopolamento, e da diversi anni va diffondendosi con tassi di crescita molto elevati. La riflessione di Franco Pittau, responsabile scientifico del Centro studi e ricerche Idos:

“L’immigrazione nella città di Roma è aumentata, nonostante la crisi. Questo allora cosa ci deve insegnare? Innanzitutto ci deve portare a riflettere con serenità sul fatto che l’immigrazione è una realtà che ci accompagnerà nel futuro, che comporterà dei problemi, ma che ha aspetti molto positivi: l’aspetto demografico, che è di sostegno; l’aspetto occupazionale – il 10 per cento degli occupati è rappresentato da immigrati –; l’aspetto scolastico, specialmente nei piccoli comuni della provincia, dove le classi tenderebbero a sparire. La cosa più bella, però, è la dimensione culturale e religiosa: culturale, perché la differenza ci può stimolare a diventare personalità più ricche; e religiosa, perché questa grande ispirazione della fede, ci deve far pensare che può essere vissuta solo in un senso, che ci porta ad accogliere gli altri”.


Ultimo aggiornamento: 21 marzo







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