Udienza generale. Francesco ai papà: Giuseppe è il vostro modello, siate vicini ai
vostri figli
Cari papà, siate “sempre molto vicini ai vostri figli”, come San Giuseppe lo fu con
Gesù, aiutandolo a crescere “in età, sapienza e grazia”. Con questo augurio, accolto
da grandi applausi, Papa Francesco ha concluso l’udienza generale di ieri mattina,
tenuta davanti a oltre 60 mila persone in Piazza San Pietro e dedicata al Patrono
della Chiesa universale, nel giorno in cui per il Papa ricorre anche l’anniversario
di inizio Pontificato. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Era un uomo
e fu capace di aiutare Dio a crescere in età, sapienza e grazia. Questa, per Papa
Francesco, è stata l’“unica e irripetibile” esistenza vissuta da Giuseppe, un angelo
custode senza ali per la sua amata sposa Maria, per il giovane Gesù e per la Chiesa,
che lo venera come suo Patrono universale. Un’esperienza irripetibile eppure imitabile,
quella del falegname di Nazareth. Di fronte a una piazza che la giornata di festa
e il clima primaverile hanno reso di nuovo gremita, il Papa spiega perché ciò che
fece in vita ha reso per sempre Giuseppe il “modello dell’educatore”. Prima di tutto,
evidenzia, per essere stato custode premuroso dell’aspetto più naturale per un papà,
la crescita “fisica e psicologica” del suo Gesù, senza cedere neanche davanti al pericolo:
“Lo
ha ‘allevato’, preoccupandosi che non gli mancasse il necessario per un sano sviluppo.
Non dimentichiamo che la custodia premurosa della vita del Bambino ha comportato anche
la fuga in Egitto, la dura esperienza di vivere come rifugiati – Giuseppe è stato
un rifugiato con Maria e Gesù – per scampare alla minaccia di Erode”.
Non
solo in età. Giuseppe, afferma Papa Francesco, è stato per Gesù anche un “maestro
di sapienza”, che ha saputo – dirà più tardi salutando le persone di lingua araba
– “attraversare il buio del dubbio” senza “mai perdere la fiducia in Dio e nel suo
amore”:
“Possiamo pensare a come Giuseppe ha educato il piccolo Gesù ad
ascoltare le Sacre Scritture, soprattutto accompagnandolo di sabato nella sinagoga
di Nazareth. E Giuseppe lo accompagnava perché Gesù ascoltasse la parola di Dio nella
sinagoga”.
Terza dimensione, la “grazia”. Qui certamente, osserva Papa
Francesco, “la parte riservata a San Giuseppe è più limitata rispetto agli ambiti
dell’età e della sapienza”. E tuttavia…
“…sarebbe un grave errore pensare
che un padre e una madre non possono fare nulla per educare i figli a crescere nella
grazia di Dio. Crescere in età, crescere in sapienza, crescere in grazia: questo è
il lavoro che ha fatto Giuseppe con Gesù, farlo crescere in queste tre dimensioni,
aiutarlo a crescere”.
Tre dimensioni che sulle labbra di Papa Francesco
diventano alla fine dell’udienza augurio affettuoso e insieme invito a fare altrettanto
per tutti i papà:
"Chiedo per voi la grazia di essere sempre molto vicini
ai vostri figli, lasciandoli crescere, ma vicini, vicini! Loro hanno bisogno di voi,
della vostra presenza, della vostra vicinanza, del vostro amore. Siate per loro come
san Giuseppe: custodi della loro crescita in età, sapienza e grazia. Custodi del loro
cammino; educatori, e camminate con loro. E con questa vicinanza, sarete veri educatori.
Grazie per tutto quello che fate per i vostri figli: grazie. A voi tanti auguri, e
buona festa del papà a tutti i papà che sono qui, a tutti i papà. Che san Giuseppe
vi benedica e vi accompagni”.
E il Papa della tenerezza non dimentica
chi può ricordare la festa del papà solo con una lacrima e un bacio lanciato verso
il cielo:
“Tanti che sono in piazza non hanno il papà. Possiamo pregare
per tutti i papà del mondo, per i papà vivi e anche per quelli defunti e per i nostri,
e possiamo farlo insieme, ognuno ricordando il suo papà, se è vivo e se è morto. E
preghiamo il grande Papà di tutti noi, il Padre. Un 'Padre nostro' per i nostri papà:
Padre Nostro… E tanti auguri ai papà!”.
Al termine
delle catechesi, Papa Francesco ha salutato la delegazione della “fiaccola benedettina
della pace” – guidata dall’arcivescovo di Spoleto-Norcia, mons. Renato Boccardo, dall’amministratore
apostolico di Montecassino, Dom Augusto Ricci, e dall’abate di Subiaco, Dom Mauro
Meacci – auspicando che l’iniziativa “possa favorire – ha detto – quella pace del
cuore, che solo Cristo sa donare”. Altri saluti del Papa sono andati, fra gli altri,
ai membri del Movimento dei Focolari, riuniti in convegno interreligioso, ai molti
ufficiali e militari presenti all’udienza e ai numerosi studenti in piazza.