Sri Lanka: liberati sacerdote e attivista per i diritti umani
Ieri mattina all'alba padre Praveen Maheshan, sacerdote tamil, e Ruki Fernando, attivista
cattolico singalese, sono stati liberati. I due erano stati arrestati con l'accusa
di "terrorismo" il 16 marzo scorso a Kilinochchi, nel nord dello Sri Lanka. Il magistrato
Aluthkade di Colombo ha ordinato il loro rilascio, senza accuse a loro carico. Ajith
Rohana, portavoce della polizia, ha annunciato però che le indagini che hanno condotto
al loro arresto continueranno. Contattato poco dopo la liberazione, Ruki Fernando
ha detto all'agenzia AsiaNews: "Credo davvero che solo le preghiere di tanti amici
e colleghi qui e nel mondo abbiano garantito la mia salvezza e quella di padre Praveen.
Ringrazio Dio, che ci ha ascoltato e ha concesso la sua piena mediazione".
L'attivista
cattolico racconta ad AsiaNews cosa è accaduto durante la sua detenzione: "Subito
dopo il mio arresto a Kilinochchi sono stato interrogato con durezza. Dopo però sono
stato trattato con rispetto e mi sono stati forniti cibo, acqua e la possibilità di
usare il bagno, durante la prigionia e durante il trasferimento a Colombo. Ho potuto
incontrare i miei genitori alla presenza di un funzionario anti-terrorismo, ma ho
anche parlato da solo con rappresentanti della Commissione per i diritti umani. Sia
io che padre Praveen siamo stati visitati da un medico legale prima di essere portati
a Colombo. Per tutto questo, desidero ringraziare i funzionari del Tid che ci hanno
trattati con umanità, garantendoci i nostri diritti".
Tuttavia, ci è voluto
del tempo prima che i due attivisti potessero parlare con i loro avvocati. "Appena
ho saputo di essere in stato d'arresto - racconta - ho fatto richiesta alla polizia
di Kilinochchi di incontrare il mio legale. Ho continuato a chiederlo più volte, anche
durante gli interrogatori e a funzionari di grado maggiore. So che diversi avvocati
sono venuti al Tid chiedendo di vedermi, ma la polizia di Kilinochchi glielo ha impedito".
(R.P.)