2014-03-19 08:30:51

Card. Ouellet: nel primo anno di Papa Francesco, poveri, famiglia e giovani


I poveri, la famiglia e i giovani. Queste, secondo il card. Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi e presidente della Pontificia Commissione per l’America Latina (Cal), le tre priorità “che scaturiscono” dall’azione pastorale di Papa Bergoglio. Intervenuto martedì pomeriggio in Vaticano all’incontro “Omaggio e impegno nel primo anniversario del pontificato di Papa Francesco”, promosso dalla stessa Cal, il card. Ouellet osserva anzitutto che il vescovo di Roma “rimane vicino alle sue pecore romane”; tra esse “le parrocchie di Roma” e la Curia romana, alla quale, “ha consacrato una gran parte delle proprie energie”.

“L’operazione che si sta svolgendo - sottolinea il porporato ripreso dall'agenzia Sir - non manca di audacia e di coraggio, ma occorrerà consolidarla con l’aiuto della revisione della costituzione ‘Pastor Bonus’”. L’attenzione di Francesco per i poveri fa “stupire e nello stesso tempo inquietare certi ambienti che l’hanno accusato di marxismo”, prosegue Ouellet, mentre la famiglia è “in testa alla lista delle priorità di ricerca, di dialogo e di orientamenti pastorali adeguati di fronte alla sua situazione sempre più precaria nel mondo d’oggi”. La “grande consultazione” in corso, avverte, solleva controversie e crea attese, “a rischio forse di qualche delusione”, ma “la posta vale la pena” giacché serve una “risposta sul lungo termine alle sfide attuali dell’evangelizzazione”.

Il card. Ouellet si dice “fiducioso” che il Papa saprà discernere i mezzi adeguati per rilanciare la pastorale della famiglia e l’intera pastorale della Chiesa a partire” dalla famiglia “fondata sul sacramento del matrimonio”. Ai giovani il Pontefice testimonia che Gesù è “una Persona reale con cui si può vivere un’amicizia che cambia la vita”. Nell’Esortazione apostolica “Evangelii Gaudium”, riflette ancora il cardinale, “Papa Francesco coniuga due visioni in apparenza opposte” ma “in effetti complementari”. Da un lato “l’idea conciliare di popolo di Dio ch’egli riprende in tutta la sua densità storica e misterica, un popolo in cammino nella storia sotto la spinta dello Spirito”; dall’altro “l’immagine paradossale della Nostra Santa Madre Chiesa, gerarchica e mariana, che differenzia e personalizza i membri di questo popolo di Dio, senza stabilire tra loro una differenza in dignità”.

Una “ecclesiologia eucaristica e mariana” che impegna a servire “in spirito di umiltà, misericordia e compassione”, e spinge alla missione. “Tutte le sorprese” che Francesco “ci ha riservato nel corso del suo primo anno di pontificato”, la conclusione di Ouellet, avevano lo scopo di “risvegliare tutta la Chiesa alla missione”. La sua predicazione della misericordia e della compassione, i gesti di accoglienza e tenerezza, i richiami alla riconciliazione e alla pace “sono una potente grazia di conversione missionaria nella nostra epoca di globalizzazione dell’indifferenza”. (R.P.)

Ultimo aggiornamento: 20 marzo







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