Strage di Taranto, proseguono le indagini. Mons. Santoro: perso il senso dell’umano
Il ministro dell'Interno Alfano ha convocato domani a Taranto, il Comitato nazionale
per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica e ha disposto l'immediato invio nella provincia
di oltre 60 operatori appartenenti ai reparti della Polizia di Stato e dei Carabinieri,
dopo l’agguato avvenuto lunedì sera sulla statale 106 allo svincolo per Palagiano,
nel quale hanno perso la vita tre persone: un uomo di 43 anni, in semilibertà, la
sua compagna e un bimbo di 4 anni, figlio della donna. Gli inquirenti dicono di avere
un'idea sulla quale stanno lavorando che porterebbe al fatto che l’uomo ucciso, nonostante
il regime di semilibertà, si era comunque reinserito nel traffico della droga. “Sconcerto
per l’efferatezza dell’omicidio” è stato, intanto, espresso dall’arcivescovo della
città, mons.Filippo Santoro. Ascoltiamolo al microfono di Paolo
Ondarza:
R. – Come pastore,
come uomo e come cittadino sento il cuore trafitto da questi fatti. Possiamo proprio
dire: “Ma dov’è finita l’umanità?”. Di fronte a questo l’umanità scompare. Mi sento
quindi di condividere il dolore con gli altri due bambini, che non sono morti: e che
siano tutelati! E quello che sento, insieme al dolore, è proprio un sentimento di
solidarietà e un grido con tutti i responsabili, tutte le forze dell’ordine, affinché
questo dramma possa permettere una riscossa, possa permettere una vigilanza di fronte
a fatti così gravi, fatti così terribili. Sono anche preoccupato che in un territorio
ferito dal problema dell’ambiente, della salute, del lavoro, un fatto come questo
aggravi la situazione.
D. – Di fronte, dunque, a fatti di questo tipo non c’è
solo la constatazione dell’efferatezza della criminalità organizzata, della malavita,
ma anche la perdita – come diceva – del senso dell’umano. Non ci si ferma neanche
di fronte ad un bambino...
R. – Certo, è proprio così: la perdita del senso
dell’umano. Questo capita chiaramente non solo qui, ma in tutta Italia e nel mondo.
Quando, però, lo sentiamo così vicino, abbiamo proprio il desiderio che cose del genere
non succedano, che ci sia la valorizzazione dell’umano. E allora tutte le istituzioni
si pongono nuove domande: ma noi ci preoccupiamo della legalità, ci preoccupiamo fino
in fondo della formazione? Qualcuno potrebbe anche dire che grazie a Dio non si tratta
di un fatto ricorrente, ma è una magra consolazione. Siamo di fronte, infatti, alla
perdita di una vita innocente e in ogni caso ogni tipo di vita deve essere tutelata
dalla legalità e dalla giustizia. Il fatto ricorrente è proprio che ci sia una non
cultura della vita.
D. – Proprio per non fermarsi solo allo shock procurato
da un gesto tanto violento, è importante sentirsi coinvolti in questo recupero dell’umano,
sentirsi interpellati da quella che più volte la Chiesa, negli ultimi anni, ha chiamato
“emergenze educativa”...
R. – Certamente. Il primo compito che noi sentiamo
è proprio il compito educativo, a tutti i livelli: sia dei bambini, dei ragazzi, dei
giovani, ma anche degli adulti. La scoperta della dignità, la scoperta della legalità,
la scoperta della giustizia, queste forme vanno insegnate fin da piccoli. Poi, come
vescovo, di fronte a fatti così efferati, dico che dobbiamo anche controllare e dominare
il sentimento immediato della vendetta. Il sangue, infatti, chiama sangue e la vendetta
non porta a nulla. Noi cristiani siamo chiamati a guardare a Cristo innocente che
perdona. Se un assassinio è un passo sicuro verso la dannazione, ripagare con la vendetta
questa colpa è un altro passo della stessa qualità.
D. – La preghiera è uno
strumento utile in queste ore di sgomento, di angoscia...
R. – Certamente.
Io convoco la mia diocesi, convoco tutti alla preghiera e a questo senso di responsabilità
profonda, che metta al bando la vendetta e la violenza come risposta. Che ci s’interroghi
profondamente e si veda se abbiamo dato tutto quello che potevamo nell’opera educativa.
Invochiamo quindi la misericordia di Dio, che ci protegga e che protegga le nuove
generazioni e la nostra terra.