Centrafrica. Ban Ki-moon ai leader religiosi per la pace: “Il conflitto non è religioso”
“Vogliamo far passare insieme un messaggio essenziale: che il conflitto nella Repubblica
Centrafricana non riguarda la religione” ha affermato il Segretario generale dell’Onu,
Ban Ki-moon, nell’incontrare a New York i leader della “piattaforma dei religiosi
per la pace”: mons. Dieudonné Nzapalainga, Oumar Kobine Layama, rispettivamente arcivescovo
e Imam di Bangui, e il Pastore Nicolas Grékoyamé-Gbangou, presidente delle Chiese
Evangeliche.
Dicendosi “onorato” di incontrare i tre leader religiosi, il
Segretario generale dell’Onu ha affermato che costoro “sono un forte simbolo della
lunga tradizione di coesistenza del loro Paese”. “Assistiamo alla manipolazione delle
appartenenze religiose ed etniche per motivi politici” ha aggiunto Ban Ki-moon. “Spero
che il popolo centrafricano si libererà dalla paura e ritornerà alla coesistenza che
fa parte da molto tempo della tradizione del Paese”.
I leader religiosi hanno
illustrato la drammatica situazione centrafricana al Consiglio di Sicurezza dell’Onu
che dovrà decidere l’invio di una missione di consolidamento della pace nel Paese.
Il Segretario generale dell’Onu ha chiesto ai membri del Consiglio di decidere al
più presto il dispiegamento nella Repubblica Centrafricana di 12.000 “Caschi Blu”
in appoggio ai 6.000 militari della Misca (Missione africana in Centrafrica) e dei
2000 soldati francesi della forza Sangaris già presenti sul terreno, ma che sono insufficienti
per garantire minime condizioni di sicurezza in vaste aree del Paese. (R.P.)