2014-03-16 10:21:00

Corea del Sud in attesa del Papa


In Corea del Sud già fervono i preparativi per la visita che Papa Francesco compirà in questo Paese dal 14 al 18 agosto. L’occasione, lo ricordiamo, è data della sesta Giornata della Gioventù Asiatica, che si svolgerà nella diocesi di Daejeon. Il Papa presiederà anche la cerimonia di Beatificazione di un gruppo di martiri coreani. La Corea ha conosciuto nella storia numerose persecuzioni anticristiane e questa Chiesa è fondata proprio sul sangue dei martiri. A Seul sorge il celebre Santuario di Jeoldusan, la cosiddetta Collina dei martiri, meta tradizionale di pellegrinaggi. Ce ne parla Davide Dionisi:

Il nome del Santuario significa letteralmente “Collina della decapitazione”. E infatti nel 1866 ad un gruppo di cattolici coreani venne tagliata la testa in virtù di un decreto del sovrano dell’epoca. I corpi furono poi gettati in un fiume adiacente. In cima a questo colle è stata costruita una cappellina quale testimonianza di un martirio e della presenza della Chiesa in Corea. Ogni anno questo luogo è meta di pellegrinaggio di oltre cinquecentomila persone, la maggior parte delle quali è cattolica. Vengono anche protestanti, buddisti e persino atei, magari solo per trascorrere qualche ora nel vicino parco pubblico. All’indomani della notizia della visita del Papa, il direttore del Santuario, don Timoteo Jung, non nasconde la sua gioia.
 
D. - Tutto il popolo coreano aspetta con il cuore pieno di gioia la visita pastorale di Papa Francesco.

D. - Dopo 25 anni, la visita di un Papa in Corea: cosa significa per la comunità di fedeli?
 
R. – Noi cattolici, ma anche tutti i coreani, sentiamo che Papa Francesco ama tanto il nostro popolo coreano, la nostra penisola coreana. Sentiamo che questo è un messaggio di pace e riconciliazione.

D. - Come accoglierete Papa Francesco, tenuto conto che Jeoldusan è uno dei luoghi di preghiera più frequentati che ha fatto registrare presenze record nelle meditazioni da voi organizzate per l’Anno della Fede?

R. - Nel miglior modo possibile, senza limitazioni del cuore. Sicuramente i cattolici, ma tutto il popolo coreano, tutti vogliamo accogliere il Papa non tanto come capo della Chiesa cattolica ma come capo del mondo, capo dell’umanità intera. La diocesi di Daejeon ha già organizzato tutto; insieme con la Conferenza episcopale coreana stiamo facendo i preparativi pensando a Papa Francesco come ad una persona semplice, sempre vicina ai poveri.

(Tratto dall'archivio di radiovaticana.va)








All the contents on this site are copyrighted ©.