2014-03-15 14:16:57

Un restauro on line per San Francesco a Ripa


Parte la racconta fondi internazionale on-line per restaurare il Santuario romano di San Francesco a Ripa. La cella, dove il Santo di Assisi soggiornò più volte, necessita di lavori urgenti di restauro, per tutelare il suo inestimabile valore spirituale e le antiche opere d’arte in essa custodite. Per finanziare il progetto i frati romani hanno lanciato una campagna di raccolta fondi sul web che durerà circa quaranta giorni. Veronica Giacometti ha intervistato il parroco della Chiesa di San Francesco a Ripa, padre Stefano Tamburo:RealAudioMP3

R. - Questa iniziativa è finalizzata a raccogliere la somma di denaro che ci serve per restaurare la Cella di San Francesco, ovvero il Santuario qui a San Francesco a Ripa. Ovviamente in questo tempo particolare di profonda crisi, non è facile ottenere i fondi dallo Stato che dovrebbe provvedere , in qualche modo, al suo restauro. Attingendo un po’ anche alla nostra tradizione francescana, ci è venuto in mente il modello questua che i frati - fin dall’inizio - adottano. E questo ha reso possibile la costruzione di tutte le chiese, così come questa. Quindi ritornare a chiedere alla gente un contributo, secondo le proprie possibilità. Abbiamo usato la piattaforma americana per via dell’affidabilità e anche per diffondere questa notizia in modo più capillare, essendo una nazione abituata a questa raccolta di fondi.

D. - La scelta di utilizzare donazioni private, attraverso il web da cosa è motivata principalmente?

R. Ci ha spinto proprio la motivazione di non dover gravare sullo Stato o su sponsor pubblici che, vivendo questo periodo di crisi, hanno difficoltà: quelle somme di denaro possono così essere usate per fini sociali. Nonostante l’urgenza estrema del restauro del Santuario, che rischia di cadere a pezzi.

D. - Perché è importante San Francesco a Ripa nel mondo?

R. - San Francesco a Ripa è famoso nel mondo perché - come ogni santuario - è un luogo dove è accaduto qualcosa di particolare, dove un santo ha vissuto una particolare esperienza di Dio. Oggi, attraverso il contatto con queste pietre, ridando a queste pietre quella voce originaria, significa riappropriarci dell’esperienza di Francesco, che qui a San Francesco a Ripa viveva sia il rapporto con la Chiesa, quindi con il Papa, sia soprattutto il rapporto con la povere gente: faceva servizio, accudiva i lebbrosi e serviva i malati. Oggi significa risentire o cercare di risentire, attraverso queste pietre, questa esperienza umana e cristiana di Francesco.







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