Il preposito generale dei carmelitani Scalzi dal Papa: Chiesa, luogo di accoglienza
e misericordia
Papa Francesco ha incontrato in mattinata anche padre Saverio Cannistrà, preposito
generale dei Carmelitani Scalzi. Ascoltiamolo al microfono di Sergio Centofanti:
R. – E’ stata
per me un’esperienza toccante, perché era la prima volta che incontravo personalmente
Papa Francesco, e veramente sono rimasto colpito, impressionato dalla sua semplicità
evangelica, dalla sua umiltà e dalla sua passione per la Chiesa. Io ho visto, in questo,
anche il religioso, l’uomo che vive la condizione di povertà, di spogliamento e che
si dona completamente alla Chiesa per i servizi che la Chiesa gli chiede, e che li
svolge in maniera completamente disinteressata.
R. – Quali gli argomenti al
centro del colloquio?
D. – L’argomento del colloquio era soprattutto sul progetto
di rinnovamento della Costituzione apostolica sulle monache contemplative. Come si
sa, è stato annunciato il progetto di una nuova Costituzione apostolica sulle monache
contemplative e io, in quanto preposito generale dei Carmelitani e delle Carmelitane
Scalze ho quindi un particolare interesse, un particolare impegno in questo tema,
essendo nel nostro Ordine presenti circa 10 mila monache di clausura, contemplative.
D.
– Quale l’invito di Papa Francesco ai religiosi?
R. – Quello di un’autenticità
evangelica, di avere come punto di riferimento il Vangelo con tutto ciò che il Vangelo
comporta, proprio in quanto proposta completamente alternativa rispetto alle varie
politiche, ai vari poteri del mondo che però possono anche installarsi all’interno
della Chiesa. In questo senso, capisco ancora meglio perché il cardinale Bergoglio
volle chiamarsi “Francesco”.
D. – Cosa dire di questo primo anno di Pontificato
di Papa Francesco?
R. – Certamente, ciò che io ho visto è un uomo di Dio che
è profondamente impegnato nel portare avanti la missione che il Signore gli ha affidato.
D.
– Che cosa possono dare i Carmelitani Scalzi alla Chiesa, guidata oggi da Papa Francesco?
R.
– Un luogo di accoglienza. Un luogo di accoglienza innanzitutto dell’umanità del Signore
Gesù, così come l’hanno vissuto Teresa d’Avila, Teresa di Gesù Bambino, i nostri santi;
ma poi, un luogo d’accoglienza per l’umanità di ciascun fratello e di ciascuna sorella
con quella profondità di accoglienza che non è solo accoglienza delle dimensioni esterne
della persona, ma che cerca di essere un’accoglienza della persona integrale, quindi
nella profondità del suo essere e del suo spirito.
D. – “E’ il tempo della
misericordia”, dice spesso Papa Francesco …
R. – Sì, assolutamente, e ne ho
avuto la conferma proprio nell’incontro che ho avuto con lui.