Il Papa con le famiglie delle vittime delle mafie. Don Ciotti: grande gioia per la
presenza di Francesco
La vicinanza di Papa Francesco ai familiari delle vittime innocenti di tutte le mafie.
Il Pontefice li abbraccerà tutti venerdì 21 marzo, nella Chiesa di San Gregorio VII
a Roma, in occasione dell’incontro promosso dalla Fondazione “Libera” di don Luigi
Ciotti. L’evento, annunciato dalla Sala Stampa vaticana, si tiene alla vigilia della
XIX “Giornata della memoria e dell’impegno”, che si svolgerà a Latina, in ricordo
di chi ha patito dolore e sofferenze a causa della violenza delle mafie. Il servizio
di Giancarlo La Vella:
Arriveranno
a Roma da tutta Italia almeno 700 familiari delle vittime delle mafie in rappresentanza
dei circa 15 mila che hanno subito la perdita di un loro caro per mano della violenza
mafiosa. Alle ore 17.30 è prevista nella parrocchia di San Gregorio VII, vicino San
Pietro, la veglia di preghiera, presieduta da Papa Francesco, con tutti i familiari
accompagnati dai rappresentanti territoriali dell’associazione “Libera”, dai referenti
di alcune delle 1600 associazioni aderenti e dai rappresentanti istituzionali che
hanno aderito all’iniziativa. E la presenza del Santo Padre arricchisce di significato
un evento già particolarmente sentito da tutta la società civile, come conferma lo
stesso don Ciotti:
“Grande la gioia di centinaia di familiari delle
vittime innocenti di mafia che, pur avendo, molti di loro, altri culti, altri riferimenti,
hanno gradito questo pensiero e lo sentono profondamente dentro. Attendono una parola,
ancora una volta, forte, come quella che Francesco sa dare, che dica con chiarezza
di nuovo che il Vangelo è incompatibile con l’illegalità, la corruzione e le mafie.
C’è molta attesa ed è molto bello che Francesco venga e partecipi alla lettura di
tutti i nomi delle vittime questo 21 marzo, primo giorno di primavera. Questa lettura,
che viene fatta da tanti anni in tutti i luoghi d’Italia, verrà fatta a Roma con Papa
Francesco, che è stato subito disponibile”.
Un dolore senza risposta,
un dolore insanabile, se non visto alla luce della fede, quello di chi ha perso un
congiunto o un amico a causa dell’immotivata violenza mafiosa. Che cosa chiedono oggi
queste famiglie? Ancora don Luigi Ciotti:
“Chiedono una cosa, che può sembrare
scontata, ma che scontata non è: giustizia e verità. Non dobbiamo dimenticarci, infatti,
che il 70 per cento dei familiari delle vittime innocenti di mafia non conosce la
verità. Questo Pontificato parla di una Chiesa più libera da qualunque forma di potere
economico e politico e, soprattutto, di una Chiesa profetica. Questi sono segni profetici,
perché la Chiesa o è profezia o non è Chiesa”.
Dopo l’incontro con il Papa,
il giorno successivo, il 22 marzo per le vie di Latina si ritroveranno, in un grande
abbraccio ai familiari, migliaia di persone, soprattutto giovani, provenienti da tutte
le regioni italiane che ragioneranno insieme all'interno dei 25 seminari, laboratori
e spettacoli sui temi della legalità e dell'impegno civile contro le mafie.