Sud Sudan: contingenti dei Paesi del Corno d’Africa affiancheranno le truppe Onu
Entro metà aprile contingenti militari di Etiopia, Kenya, Rwanda, Burundi e Gibuti
saranno dispiegati in Sud Sudan per garantire il rispetto di una tregua tra le parti
in conflitto. L’impegno è stato assunto ieri ad Addis Abeba, in occasione di un vertice
dell’Autorità intergovernativa per lo sviluppo (Igad). L’annuncio, di cui riferisce
la Misna, è stato dato a margine di una riunione ad Addis Abeba da Seyoum Mesfin,
inviato speciale dell’organismo per il Sud Sudan. “Che siano cento, duecento, mille
o 1500, dovranno essere sul terreno”, ha sottolineato il diplomatico in riferimento
alla consistenza numerica dei contingenti, ancora da definire. L’ipotesi del dispiegamento
dei soldati era stata già avanzata nei giorni scorsi. Lo stesso Mesfin aveva parlato
di “una forza neutrale e deterrente”, incaricata tra l’altro di mettere in sicurezza
le installazioni petrolifere del Sud Sudan. Il dispiegamento dovrà avvenire d’intesa
con l’Unione Africana e con l’Onu, responsabile a Juba di una missione di peacekeeping
che dovrebbe aumentare da 6.800 a 12.000 effettivi. Dallo scorso dicembre, il conflitto
tra le forze fedeli al presidente Salva Kiir e i ribelli legati al suo ex vice, Riek
Machar, ha provocato migliaia di vittime e costretto circa 900 mila a lasciare le
proprie case. Allo stesso tempo, sta mettendo in ginocchio un’economia fondata sul
petrolio. Ormai da settimane, nelle aree contese del nord e del nordest del Paese,
la produzione di greggio è bloccata o fortemente ridotta. A tentare una mediazione
tra le parti, oltre all’Igad, è il Sudafrica. Ieri, si è conclusa una missione a Juba
di Cyril Ramaphosa, vicepresidente dell’African National Congress (Anc). Attraverso
una nota, il Ministero degli esteri di Pretoria riferisce che “l’inviato speciale”
ha incontrato Kiir e avuto conversazioni con altri protagonisti della crisi, tra i
quali il presidente ugandese, Yoweri Museveni, l’unico capo di Stato africano ad avere
già inviato truppe in Sud Sudan. (M.G.)