Giornata mondiale del sonno: buone abitudini e un buon riposo liberano da disturbi
d'ansia e nuove patologie
E' stata ricordata ieri, 14 marzo, la Giornata Mondiale del sonno,organizzata
dal "World Sleep Day Commitee" dell’Associazione Mondiale Medicina del Sonno. Lo slogan
di quest’anno è “Sonno riposante, buon respiro, corpo sano”. Una migliore conoscenza
del sonno e una maggior ricerca in questo campo potranno aiutare a ridurre l’impatto
negativo dell'insonnia sulla società. Fra le regole da seguire per una buona igiene
del sonno, coricarsi e svegliarsi alla stessa ora, non bere alcolici, non mangiare
pesante e non fare attività fisica prima di andare a dormire. Il professore Giacomo
Della Marca, ricercatore di neurologia del Policlinico Universitario Agostino
Gemelli di Roma, consiglia alcune regole da seguire al microfono di Eliana Astorri:
R. – Le cause
più frequenti sono i disturbi dell’ansia, oppure i disturbi dell’umore. Ci sono però
molte persone che dormono male perché hanno cattive abitudini di sonno e questa è
la parte su cui noi possiamo agire in maniera più efficace.
D. – Viste le
differenti cause, significa che la medicina del sonno richiede un approccio multidisciplinare?
R.
– Sì, questo è assolutamente vero. La medicina del sonno è nata come disciplina multidisciplinare:
neurologi, psichiatri, pneumologi, otorinolaringoiatri ed altri specialisti hanno
messo assieme le loro competenze e hanno costituito un corpus di conoscenze che è
l’attuale medicina del sonno.
D. – Quali sono i passi da fare quando ci si
rende conto che si dorme poco, oppure male…
R. – La prima cosa è sottoporsi
ad una visita medica. Molto spesso il proprio medico di famiglia è già in grado di
dare informazioni ed indicazioni corrette. Quando il disturbo è persistente, quando
non risponde bene alle terapie – o quando si pensa che ci possano essere dietro meccanismi
più complessi – allora si può far ricorso ai laboratori del sonno che in Italia sono
purtroppo pochi. Questi laboratori non hanno la possibilità di affrontare i problemi
di un così vasto numero di pazienti con difficoltà di sonno, però sono attrezzati
per venire incontro a tutte le esigenze diagnostiche e terapeutiche. Esiste, inoltre,
un’Associazione, l'Aims (Associazione italiana di medicina del sonno), che riunisce
questi laboratori, li coordina e permette che la gestione dei pazienti, le indicazioni
di terapia, le diagnosi siano uniformi, o più o meno, su tutto il territorio nazionale.
D. – Verso quale direzione è mirata la ricerca nel campo della medicina del
sonno?
R. – La ricerca nel campo della medicina del sonno ha tanti filoni attivi
e importanti, ma la ricerca medica in questo momento è soprattutto finalizzata alla
prevenzione: la capacità di valutare qual è l’impatto del cattivo sonno, delle patologie
del sonno sulla nostra salute e sui fattori di rischio. Su questo tipo di argomenti
c’è un interesse crescente. Oggi, 14 marzo, è la Giornata mondiale dei disturbi del
sonno e lo scopo di questa giornata è precisamente quello di richiamare l’attenzione
su alcuni importanti disturbi, come l’insonnia, le difficoltà di respirazione, perché
conoscere, trattare ed eliminare questi disturbi ci permette di aumentare molto il
nostro livello di benessere e di ridurre il rischio di sviluppare altre patologie.