2014-03-13 13:06:45

Cina. Chiusi i lavori del parlamento: il premier promette riforme e stabilità economica


La Cina "continuerà a combattere contro la pressione al ribasso sull'economia, che nello scorso anno è stata la minaccia più grande alla nostra nazione. Ma non useremo misure artificiali di stimolo: nonostante alcuni rapporti pessimisti, siamo sicuri di poter tenere la crescita economica intorno al 7,5 % annuo. Se si siamo riusciti lo scorso anno, perché non dovremmo farcela adesso?". Con queste parole il premier cinese Li Keqiang ha chiuso la XII sessione dell'Assemblea nazionale del Popolo, il "Parlamento" cinese riunito come ogni anno per approvare le decisioni prese dal governo e dal Politburo del Partito comunista.

Come da prassi - riferisce l'agenzia AsiaNews - l'ultimo appuntamento ufficiale della riunione è stata la conferenza stampa del premier. Li ha toccato diversi argomenti - assicurando tra le altre cose che Pechino "non fermerà le ricerche dell'aereo scomparso in Malaysia fino a che ci sarà un briciolo di speranza" - e ha reso noti i risultati delle votazioni dei delegati dopo la presentazione dei rapporti del primo ministro, del Procuratore generale dello Stato e del giudice-capo della Corte Suprema.

Ma l'economia ha giocato la parte del leone. Secondo Li, i rischi collegati al debito pubblico cinese "sono sotto controllo" e il governo "ha fiducia di poter tenere la crescita del 2014 intorno agli obiettivi prefissati". Questa dichiarazione rappresenta il messaggio più chiaro di tutta la conferenza stampa: senza farsi ossessionare dai numeri, il governo centrale permetterà anche una crescita minore rispetto a quanto previsto. L'importante, ha chiarito il premier, "è non usare vecchi modelli di crescita. Dobbiamo trasformare un'economia veloce in un'economia sana e sostenibile".

Per raggiungere questi obiettivi, Li ha rilanciato i propositi riformisti del governo in ambito fiscale e finanziario: "Miriamo a ridurre ancora di più il carico fiscale per le micro-aziende e per quelle piccole, approfondendo anche la riforma delle imprese statali e aprendo l'accesso al mercato. In modo particolare per quanto riguarda il settore dei servizi. La questione ora è capire come mettere in pratica questi propositi, ma non lasceremo nulla di intentato". Quanto detto in conferenza stampa ricalca il discorso ufficiale con cui il premier ha chiuso la sessione parlamentare. Dopo la sua relazione si è proceduto alla votazione: 2.887 voti a favore, 15 contrari e 5 astenuti. (R.P.)







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