2014-03-12 14:05:26

La Radio Vaticana firma accordo di collaborazione con la radio-tv pubblica di Malta


Un accordo di collaborazione per la produzione e la ritrasmissione di programmi radiofonici. È l’intesa siglata ieri mattina a La Valletta da Radio Vaticana e Public Broadcasting Services (Pbs), la radio televisione pubblica di Malta. A firmarla, il direttore generale della nostra emittente, padre Federico Lombardi, in occasione della sua visita sull’isola, e il presidente dell’emittente maltese, Tonio Portughese. L’accordo, maturato grazie alla collaborazione sviluppatasi negli anni nell’ambito dell’European Broadcasting Union (Ebu), di cui le due emittenti fanno parte, prevede inoltre la possibilità di effettuare scambi di informazioni e conoscenze nel settore delle trasmissioni e delle telecomunicazioni. La Radio Vaticana e la Pbs si sono impegnate anche ad un’assistenza reciproca in occasione di eventi di particolare importanza in Vaticano o sull’isola di Malta. Da qualche tempo, la radio maltese trasmette gli Angelus di Papa Francesco che riceve regolarmente dalla Radio Vaticana e la rubrica quotidiana di informazione ‘Vatican ViewPoint’, realizzata dalla nostra sezione inglese. La nostra emittente ha pure fornito alla Pbs una copia della registrazione sonora del radiomessaggio che Papa Giovanni XXIII inviò il 24 luglio 1960 al clero e ai fedeli di Malta e Gozo, in occasione del XIX centenario dell’approdo di San Paolo sull’isola di Malta. Dell’intesa tra Radio Vaticana e Pbs parla il presidente della radio televisione pubblica di Malta, Tonio Portughese, intervistato da Giada Aquilino:RealAudioMP3

R. - Per noi è molto importante. A livello internazionale, infatti, ci adoperiamo per lo sviluppo di questi contatti, specialmente per lo scambio di programmi e per l’opportunità di avere accesso agli archivi, lavorando assieme specialmente nell’ambito della formazione. Questo accordo ci apre la via in tal senso. Così, ogni domenica ci mettiamo in collegamento diretto con Radio Vaticana e trasmettiamo l’Angelus del Papa. In effetti abbiamo già cominciato, ma oggi abbiamo formalizzato questo servizio, che ci mette a disposizione appunto Radio Vaticana. In questo quadro, abbiamo cominciato a trasmettere anche ‘Vatican ViewPoint’, ogni sera dopo il notiziario della British Broadcasting Corporation, la Bbc. Siamo anche molto contenti della visita di padre Federico Lombardi: ieri l’Aula Magna della vecchia Università era gremita. Padre Lombardi ha tenuto una lezione sulla comunicazione e i giornalisti più importanti di Malta hanno avuto l’opportunità di scambiare idee e osservazioni con lui. Sicuramente è stata una visita di grande successo.

D. - L’accordo è maturato grazie alla collaborazione nata in ambito Ebu: quali occasioni di scambio ci sono o si possono sviluppare?

R. – La Radio Vaticana oggi ha il ruolo di coordinare i piccoli Stati nell’ambito dell'European Broadcasting Union, quindi San Marino, Andorra, Monaco, Cipro, Malta e Islanda. Collaboriamo da vicino per portare avanti le nostre istanze in questo gigante che si chiama Ebu. Devo dire anche che abbiamo ricevuto da parte di Radio Vaticana parecchi concerti di musica classica, che stiamo mandando in onda sulla radio nazionale maltese.

D. - La Radio Vaticana ha fornito alla Pbs una copia della registrazione del radiomessaggio che nel 1960 Giovanni XXIII inviò in occasione dell’anniversario dell’approdo di San Paolo sull’isola: come vi preparate alla canonizzazione, il prossimo 27 aprile, di Giovanni XXIII e di Giovanni Paolo II? Papa Wojtyla visitò Malta nel 1990 e nel 2001, poi nel 2010 venne anche Benedetto XVI…

R. – Ora abbiamo questo messaggio di Giovanni XXIII che dura circa 20 minuti, in cui alla fine il Papa dà la benedizione anche in lingua maltese. E’ stato mandato in onda con i commenti dell’arcivescovo di Malta, mons. Paul Cremona, e del vescovo ausiliare di Malta, mons. Charles Scicluna. Ci stiamo preparando bene alle canonizzazioni. Le aspettative sono molte. Posso dire che i voli per Roma sono già tutti pieni in quei giorni.

D. - Nel suo messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, che si celebrerà il prossimo 1° giugno, Papa Francesco ha ricordato che i media “possono aiutare a farci sentire più prossimi gli uni agli altri”: come lavorare per tale missione?

R. – Come stiamo cercando di fare nell’ambito dell'European Broadcasting Union, in cui ci sono molte realtà diverse, molti nuovi Paesi che stanno emergendo: Paesi dell’ex Unione Sovietica e Paesi dell’Africa del Nord. Dobbiamo poi sottolineare che nell’ambito dell’Ebu abbiamo quello che viene chiamato il Copeam, la Cooperazione fra i Paesi del Mediterraneo, che rappresenta un dialogo, volto a far lavorare insieme i Paesi della riva meridionale dell’Europa e i Paesi della riva del Nord Africa: collaboriamo quindi con le televisioni tunisine, egiziane e libiche.

Ultimo aggiornamento: 13 marzo







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