I Padri latini al centro delle prediche di Quaresima in Vaticano. P. Cantalamessa:
guardare avanti con speranza
“Sulle spalle dei giganti. Le grandi verità della nostra fede contemplate con i Padri
della Chiesa Latina”: è questo il tema delle meditazioni di Quaresima che padre Raniero
Cantalamessa, predicatore della Casa Pontificia, terrà per la Curia Romana per cinque
venerdì - a partire da questa settimana - in Vaticano, nella Cappella Redemptoris
Mater del Palazzo Apostolico. Protagonisti delle predicazioni saranno Sant’Agostino,
Sant’Ambrogio, San Leone Magno e San Gregorio Magno. Tiziana Campisi ha chiesto
a padre Cantalamessa – che sui Padri della Chiesa aveva cominciato un primo
ciclo di meditazioni 2 anni fa – quali argomenti ha scelto fra quelli sviluppati da
questi giganti della fede nel corso dei secoli:
R. - Ho fatto
un primo ciclo nel 2012 con i Padri greci, i grandi dottori della Chiesa greca. Era
un tentativo di rileggere le grandi verità di fede con l’afflato, la profondità, lo
spessore dei Padri della Chiesa, però guardando anche all’avvenire, quello che i Padri
hanno da dire per il mondo d’oggi. Quest’anno riprendo con quattro giganti della Chiesa
latina: Agostino, Ambrogio, Leone Magno e Gregorio Magno. Il titolo è “Sulle spalle
dei giganti” perchè nel Medioevo questi Padri erano considerati “giganti”, sulle cui
spalle ci siamo noi che possiamo vedere lontano, ancora più lontano di loro, proprio
perché ci troviamo sulle loro spalle.
D. - In particolare che temi affronterà?
R.
- Agostino sarà l’occasione per una riflessione sulla Chiesa, in particolare sull’apporto
che Agostino può dare al dialogo ecumenico di oggi, che a mio parere è immenso e decisivo.
Agostino può dare veramente delle basi che accelerano il processo dell’unità tra i
cristiani. Poi ci sarà l’altro grande tema dell’Eucarestia legato ad Ambrogio e alla
persona di Cristo. Questa sarà anche un’occasione per fare piazza pulita di tante
pseudo-ricostruzioni della figura di Cristo - che hanno furoreggiato in questi anni,
in televisione, nei film, nei romanzi - riportando così la figura di Cristo al suo
nucleo essenziale, solido e dogmatico. Infine, Gregorio Magno ci dirà che la Bibbia
è una lettera d’amore, scritta dal Creatore alle sue creature, cioè ci aiuterà a leggere
la Bibbia non solo con occhi di critici ma con il cuore degli innamorati.
D.
- Tra le meditazioni proposte attraverso i Padri della Chiesa greca e adesso con i
Padri della Chiesa latina, qual è in sintesi il messaggio che vuole dare…
R.
- E’ una carrellata che permette di rivedere tutte le grandi verità della fede. Se
c’è una caratteristica che distingue i due ambiti è che l’apporto dei Padri greci
riguarda più che altro la persona di Cristo e la Trinità, cioè i fondamenti dogmatici,
quello che Dio è, tre Persone ed una natura, e Cristo, una Persona e due nature. I
Padri latini, anche per le diverse eresie che hanno dovuto combattere - eresie sulla
grazia, sulla Chiesa - hanno sviluppato di più il rapporto tra la legge e la grazia,
sulla giustificazione, sulla Chiesa, sui Sacramenti…
D. - Tra i Padri della
Chiesa, chi parla di più all’uomo di oggi…
R. - Credo che la risposta sia scontata.
A mio parere è Agostino, almeno per il mondo latino: i suoi libri riempiono ancora
gli scaffali, non solo delle librerie religiose, perché è moderno. Certamente, anche
lui ha tante opere legate al tempo e alle eresie del momento, ma “Le Confessioni”,
il “De civitate Dei” ed altre sue opere sono perenni. Io qualche volta dico che Sant’Agostino
ha tolto ai posteri la possibilità di essere originali, perché ha detto quasi tutto
lui.
D. - Lei proporrà innanzitutto una meditazione sul senso della Quaresima.
Può anticiparci qualcosa?
R. - Sì, la prima predica - che sarà tenuta in assenza
del Papa che sta facendo gli esercizi spirituali fuori sede, ma che ha voluto, per
la prima volta, che in Vaticano ci fosse lo stesso – sarà un po’ fuori testo. Sarà
una meditazione sul senso della Quaresima: come andare nel deserto con Gesù, quindi,
cosa vuol dire il digiuno per l’uomo d’oggi. Non esiste solo il digiuno dai cibi ma
anche dalle parole, dalle immagini; voglio quindi proporre digiuni alternativi. Poi,
come fronteggiare lo spirito del male, lo spirito satanico che circola nell’aria,
come dice San Paolo. Oggi questa espressione di Paolo, gli “spiriti dell’aria”, ha
un senso molto attuale perché gran parte della mentalità del mondo passa attraverso
l’etere, attraverso varie onde, come quelle di Internet.
D. - “Sulle spalle
dei giganti” come guardare alla Pasqua e all’avvenire?
R. - Stare sulle spalle
dei giganti non vuol dire solo guardare avanti, alla dottrina. Significa avere uno
sguardo profetico, rivolto al futuro e la Pasqua ci apre proprio al futuro. Quindi,
guardare avanti con speranza, non solo alla vita eterna, ma anche con speranze terrene:
che passerà la crisi e le crisi varie del mondo, perché Dio è fedele ed è Lui che
regge il mondo.