Ecofin: a Bruxelles verso il sì al meccanismo che gestirà i fallimenti delle banche
L’Europa è vicinissima all’accordo finale sul nuovo meccanismo europeo che dovrà
stabilire che fare delle banche in crisi: liquidarle o ristrutturare. Il principio
di base è che i primi a esser chiamati a intervenire non saranno più i contribuenti,
ma i privati: azionisti, possessori di titoli e di depositi sopra i 100.000 euro.
Giovanni Del Re:
Già a dicembre
i ministri dell’Economia avevano trovato un’intesa quadro sul nuovo meccanismo, ieri
all’Ecofin i ministri hanno risolto gli ultimi nodi. La nuova authority avrà un suo
direttivo che prenderà le decisioni di sostanza, solo in caso di dissidio avranno
una voce in capitolo la Commissione e gli stati membri. Ci sarà anche un fondo, previsto
per il caso i privati non bastino, finanziato dalle banche stesse che dovrà essere
riempito in 10 anni fino ad arrivare a 55 miliardi di euro,. Un fondo per il quale
la Germania ha imposto un accordo tra governi fuori dal diritto Ue. L’intero impianto
deve però essere ora avallato dal Parlamento Europeo, con il quale oggi la presidenza
di turno dell’Ue avrà oggi un negoziato decisivo. Non c’è tempo da perdere, visto
che il Parlamento sta per sciogliersi in vista delle europee di maggio. Non sarà facile,
il parlamento non ha gradito l’intesa di dicembre. Negli ultimi mesi le posizioni
si sono smussate, il Parlamento preme però affinché ci vogliano meno di 10 anni per
avere il fondo europeo pienamente funzionante. Una soluzione è in vista, si parla
di accorciare la durata a 8 anni.