Ccee: incontro su famiglia e presenza della Chiesa nella società
Le sfide sulla famiglia, il crescente numero di convivenze, la presenza della Chiesa
nella società. Sono alcuni dei temi affrontati nel corso dell’incontro dei presidenti
e dei cardinali delle Conferenze episcopali dell’Europa centro-orientale, che si è
tenuto a Varsavia, su invito del cardinale Peter Erdő, presidente del Ccee (Consiglio
delle Conferenze episcopali europee), e di mons. Józef Michalik, presidente della
Conferenza episcopale polacca. Presenti cardinali, arcivescovi e vescovi da Ungheria,
Croazia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ucraina, Lituania, Bielorussia e Polonia, nonché
il nunzio apostolico in Polonia.
“Di fronte alle diverse sfide sorte nelle
attuali società nei confronti della famiglia, dovute anche a un forte cambiamento
verso la società secolarizzata, le Chiese - riporta una nota del Ccee di sintesi dell’incontro
ripresa dall'agenzia Sir - hanno provato a trovare risposte adeguate. La riflessione
ha sottolineato soprattutto la difficile situazione della famiglia, il crollo demografico
e l’aumento di famiglie divise, ma anche lo sforzo pastorale, indirizzato alla riscoperta
della vita familiare a una nuova mentalità riguardo all’apertura alla vita e all’educazione
religiosa. I vescovi hanno sottolineato il ruolo dei movimenti pro familia’, le stesse
famiglie coinvolte nella pastorale e le iniziative indirizzate alla difesa del matrimonio
fra un uomo e una donna come per esempio il referendum in Croazia”.
I presuli
si sono interrogati pure sulla “preparazione al matrimonio e alla vita familiare,
non soltanto all’avvicinarsi del matrimonio, ma già nell’età giovanile”: questa “deve
toccare il tema di cosa significhi essere famiglia” e, riguardo ai “metodi di lavoro
pastorale”, “la testimonianza della vita familiare risulta essere il più convincente
metodo nella preparazione al matrimonio e alla famiglia”. Di fronte alla crescente
presenza di convivenze senza alcuna formalità istituzionale e altre situazioni difficili,
invece, “i vescovi hanno insistito sulla necessità di avere parrocchie che siano vere
comunità accoglienti”, “mostrando l’amore di Dio per tutti: amore che non entra in
conflitto con le esigenze di verità sul matrimonio”.
Infine, circa la “presenza
della Chiesa nella società”, è stato sottolineato l’impiego di “notevoli risorse nella
formazione dei giovani sia nelle parrocchie sia nelle scuole”, “un’apertura all’appoggio
pubblico all’attività di utilità pubblica della Chiesa” che si verifica in alcuni
Paesi, l’impegno della Chiesa per la “formazione morale senza la quale non esiste
stabilità sociale” e il “ruolo di riconciliazione che la Chiesa svolge sia a livello
nazionale sia tra le diverse nazioni”. Da ultimo, una preghiera “per l’Ucraina che
vive un momento molto delicato, auspicando che la situazione venga presto chiarita
nella pace per il bene di tutti”. (R.P.)