Ucraina: scontri e manifestazioni in Crimea. Da Kiev il premier Yatseniuk a Mosca:
“Non cederemo”
In Ucraina, continua il braccio di ferro tra Kiev e Mosca sulla questione della Crimea.
“Non cederemo” la regione, ha avvertito il premier ucraino Yatseniuk, mentre le Forze
armate russe hanno occupato un altro posto di frontiera, e nella città di Sebastopoli
sostenitori dei due governi rivali si sono scontrati durante una manifestazione. Davide
Maggiore:
La posizione
del primo ministro ucraino Arseni Yatseniuk sulla Crimea è netta: “È la nostra terra
e non ne cederemo un centimetro: che la Russia e il suo presidente lo sappiano”, ha
detto alla piazza di Kiev, annunciando anche una prossima visita a Washington per
colloqui sul tema. Opposta la posizione del premier della Crimea, che il 16 marzo
terrà un referendum sulla secessione: “A Mosca stanno aspettando solo il nostro sì”,
aveva detto Serghiei Aksionov alle migliaia di dimostranti filorussi di Simferopoli.
A Sebastopoli, invece, sono stati circa duecento sostenitori di Kiev a scendere in
piazza, ma la manifestazione è stata attaccata da uomini armati di manganelli. E mentre
Kiev ha bloccato i flussi finanziari verso la regione, sembrano essere in movimento
anche le truppe di Mosca. Secondo un responsabile delle guardie di confine ucraine,
avrebbero catturato un altro posto di frontiera, l’undicesimo, nell’ovest della penisola
e senza spargimento di sangue: all’interno si troverebbero ancora una trentina di
funzionari. “La continuazione dell’escalation militare in Crimea, o misure per l’annessione
alla Russia chiuderebbero la porta alla diplomazia”, aveva però detto nelle scorse
ore il segretario di Stato Usa, John Kerry, in una telefonata al ministro degli Esteri
russo Serghiei Lavrov.