2014-03-09 20:08:12

Crisi Ucraina. Putin: il referendum sulla Crimea è legittimo. Yatseniuk: è la nostra terra


Continua il braccio di ferro tra Kiev e Mosca sulla questione della Crimea. Il presidente russo Putin ribadisce che il referendum per l’annessione è legittimo ma l’Ucraina non sembra disposta a cedere. Ieri ancora manifestazioni e scontri a Sebastopoli e Simferopoli, mentre le forze armate russe hanno occupato un altro posto di frontiera. Cecilia Seppia:RealAudioMP3

La Russia vuole trovare una soluzione diplomatica alla crisi in Ucraina e sta lavorando alla creazione di un gruppo di contatto per avviare il processo di normalizzazione. Lo ha ripetuto il presidente russo Vladimir Putin in una conversazione telefonica col premier britannico David Cameron. Analoghi i toni usati dal leader di Mosca con la Cancelliera tedesca Angela Merkel che però ha insistito: il referendum del prossimo 16 marzo sull’annessione della Crimea alla Russia viola la Costituzione ucraina ed è contro il diritto internazionale. E su questo punto resta il braccio di ferro tra Mosca e Kiev. Per Putin i passi intrapresi dalle autorità della Crimea sono pienamente legittimi. "Questa è la nostra Primavera, dalla Russia aspettano solo il nostro sì" ha detto il primo ministro della Crimea Aksionov davanti a migliaia di manifestanti filo russi scesi in piazza Lenin a Simferopoli. Dal canto suo il premier ucraino, Arseni Yatseniuk che in mattinata, ha annunciato l’incontro col presidente americano Obama, per il prossimo mercoledì a Washington, ha insistito: "è la nostra terra e non ne cederemo un centimetro". Intanto le proteste non si placano e così i movimenti interni: le forze armate russe hanno occupato un altro posto di frontiera, mentre un intenso spostamento di mezzi militari si registra lungo le arterie che da Sepastopoli portano verso il nord.

Ultimo aggiornamento: 10 marzo







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