Siria: diffuso in rete il video shock di un’esecuzione
In Siria la situazione resta drammatica. L’arcivescovo di Homs dei greco-melkiti,
mons. Jean-Abdo Arbach, ha riferito che ieri durante il colloquio con il Pontefice,
Papa Francesco ha espresso preoccupazione per il futuro del Paese e per la situazione
dei cristiani. Intanto, mentre l’Opac denuncia forti ritardi nella consegna da parte
di Damasco, degli agenti chimici da distruggere fuori dal Paese, è stato diffuso su
internet un video sconvolgente. Il servizio di Amedeo Lomonaco:
Alcune crisi
internazionali, come quella in Ucraina, smorzano le luci del mondo dell’informazione
sul dramma della Siria. Ma le violenze continuano a lacerare il Paese. L’orrore non
sembra avere fine, come testimonia un altro video shock di un’esecuzione, avvenuta
in un luogo non identificato. Nel filmato, diffuso in rete, si vedono alcuni fondamentalisti,
appartenenti probabilmente ad un gruppo legato ad Al Qaeda, che uccidono una decina
di civili, tra cui adolescenti e anziani. Prima dell’esecuzione, i miliziani rivolgendosi
alle vittime pronunciano qualche parola in arabo, ma tra loro si scambiano complimenti
conversando in un’altra lingua, in ceceno. Le vittime sono costrette ad inginocchiarsi.
In particolare, si vedono un anziano ripreso di spalle con le mani legate dietro alla
schiena che indossa una kefia rossa, simbolo delle zone rurali, e un ragazzo senza
scarpe. L’orrore dell’esecuzione è preceduto da un silenzio agghiacciante. Poi i colpi
dei fucili automatici infieriscono sui corpi. E prima della fine del video, che dura
circa due minuti, uno dei miliziani sorride soddisfatto. Procede infine a rilento
l’operazione di smantellamento dell’arsenale chimico deciso dopo la strage di civili
in un attacco, lo scorso 21 agosto, alle porte di Damasco. L’Organizzazione per la
Proibizione delle Armi Chimiche denuncia forti ritardi nella consegna, da parte di
Damasco, degli agenti chimici da distruggere fuori dal Paese e annuncia che inveirà
una nuova missione di ispettori nei 12 siti di produzione di armi chimiche sparsi
sul territorio.