2014-03-08 16:28:24

Mozambico. I vescovo di Tete denuncia: "Multinazionali sempre più ricche, popolazione sempre più povera"


In Mozambico, le multinazionali non rispettano le leggi, i contadini non vengono risarciti e abbandonano i propri villaggi ridotti alla miseria: è la denuncia di mons. Inácio Saure, vescovo di Tete. Ascoltiamo la testimonianza di padre Graziano Castellari, missionario comboniano, collaboratore di Nigrizia, intervistato da Maura Pellegrini Rhao:RealAudioMP3

R. - La situazione sta sempre peggiorando perché per fare soldi non si interessano più della gente, ma si interessano più dei soldi delle multinazionali. Quello è il problema più grave.

D. – Il pericolo di nuove rivolte è sempre più concreto...

R. – C’è un clima sociale molto degradato in tutto il Mozambico. La zona di Tete è la più pericolosa perché è l’area più ricca e tutte le multinazionali si lanciano su questa zona per accaparrarsi le risorse.

D. – Qual è il ruolo dello Stato in tutto questo?

R. – Lo Stato esige poco dalle multinazionali e molto dalla gente. Hanno moltissime facilitazioni e queste contribuiscono ad evidenziare la disuguaglianza di trattamento tra le multinazionali e la popolazione. In questo momento la popolazione non gode per niente dei suoi benefici, del terreno e delle risorse che hanno; è proprio quella che soffre di più per gli immensi giacimenti che ci sono e che non restituiscono niente a loro.

D. – Le proteste precedenti, dunque, non hanno riscosso nessun successo...

R. – I contadini, in tutto il Mozambico, non hanno avuto successo: hanno sempre perso questi grandi appezzamenti di terra perché il governo appoggia le multinazionali e le vuole. Le richieste presentate al governo non sono state ricevute e quindi la popolazione non ottiene nessun risultato.








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