2014-03-08 07:37:42

Il commento di don Ezechiele Pasotti al Vangelo della Domenica


Nella prima domenica di Quaresima, la liturgia ci presenta il Vangelo in cui Gesù, condotto dallo Spirito nel deserto, viene tentato dal diavolo. Dopo aver digiunato quaranta giorni e quaranta notti, il tentatore gli si avvicina dicendogli: «Se tu sei Figlio di Dio, di’ che queste pietre diventino pane». Ma Gesù risponde:

«Sta scritto: “Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio”».

Su questo brano evangelico ascoltiamo il commento di don Ezechiele Pasotti, prefetto agli studi nel Collegio Diocesano missionario “Redemptoris Mater” di Roma:RealAudioMP3

Abbiamo iniziato la Quaresima, tempo forte di conversione, cammino gioioso verso la Pasqua. Il Vangelo ci presenta Gesù condotto dallo Spirito nel deserto per essere tentato dal diavolo. I quarant’anni in cui Dio tiene Israele nel deserto per prepararlo ad accogliere il dono della terra promessa; i quaranta giorni che Cristo trascorre nel digiuno e nella preghiera per entrare nella missione affidatagli dal Padre, sono un’immagine della vita dell’uomo sulla terra. Anche noi dobbiamo passare attraverso la prova, la tentazione. Perché? S. Antonio del deserto afferma: “Togli la tentazione e nessuno si salva” (S. Atanasio, Vita di Antonio. Apoftegmi – Lettere, apoftegma 5). E S. Giacomo: “Considerate perfetta letizia, miei fratelli, quando subite ogni sorta di prove, sapendo che la vostra fede, messa alla prova, produce pazienza. E la pazienza completi l'opera sua in voi, perché siate perfetti e integri, senza mancare di nulla” (1,2-4). Ecco il significato della Quaresima: ritrovare la letizia, la bellezza della fede, imparando a riconoscere in noi e attorno a noi l’opera del demonio, “lo spirito che nega sempre” (Goethe): il tentatore, colui che mette tranelli, che inganna; il diavolo, colui che si mette in mezzo, che ti fa lo sgambetto a tradimento; e satana, l’accusatore, il nemico per eccellenza, il “menzognero e padre della menzogna” (Gv 8,44). Questo cammino è necessario per unirci al combattimento vittorioso di Cristo, con le armi del digiuno, della preghiera e dell’elemosina, insieme a tutta la Chiesa, e giungere a rinnovare nella notte di Pasqua la grazia del Battesimo che segna la fine del peccato e l’inizio di una vita nuova.







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