Emergenza sorrisi: l'ong che ridona speranza ai bambini iracheni
Strage a causa di un nuovo attentato suicida in Iraq, avvenuto a Hilla un centinaio
di chilometri a sud rispetto alla capitale Baghdad, dove un kamikaze si è fatto esplodere
davanti a un checkpoint all’entrata della città. Almeno 34 le vittime. L’attentato
è avvenuto in un momento di grande traffico, mentre decine di veicoli erano in attesa
di attraversare la barriera: molte persone, riferiscono le testimonianze, sono rimaste
intrappolate all’interno delle loro auto. Almeno 50 sono le macchine bruciate, mentre
parte del checkpoint è stato distrutto. Intanto, in tutto il Paese, a subire le conseguenze
più drammatiche delle violenze sono, come sempre, i bambini. Proprio a loro si rivolge
l’ong “Emergenza Sorrisi” che realizza missioni chirurgiche in Paesi sconvolti dai
conflitti. Una loro equipe è appena tornata dall'Iraq. Al microfono di Maria Cristina
Montagnaro, il dott. Giorgio Giovannini, che ha fatto parte della squadra
di medici volontari:
R. - Abbiamo
visto nello screening circa 160 bambini; di questi ne sono stati operati 89. Quando
si fanno queste missioni, si torna a casa , al di là di quel poco che si è potuto
dare, con la consapevolezza di aver ricevuto molto di più. Ci portiamo via il ringraziamento
della gente, il sorriso dei bimbi, queste sono cose che rappresentano veramente una
ricompensa immensa.
D. - Come si presenta la situazione in questo momento?
R.
- Il Paese sta vivendo un periodo storico post-bellico, quindi la situazione è quella
che ci sia può aspettare da un momento di questo tipo. Nel nord del Paese ci sono
ancora combattimenti, tensioni … Quindi si incontrano problemi organizzativi e strutturali.
Noi abbiamo avuto contatti solo nella struttura dove abbiamo operato: il Teaching
Hospital di Nassiriya.
D. - Ma che cosa avete visto nel concreto?
R.
- Nel concreto abbiamo visto molte persone e famiglie, provenienti sia dal nord del
Paese, da Baghdad ma anche da Bassora che portavano i loro bimbi a Nassiriya, perché
sapevano che lì c’era un’equipe pronta a risolvere i problemi. Probabilmente hanno
trovato le risposte che il Paese in questo momento non è in grado di dare.
D.
- Quali sono i traumi che riportano maggiormente questi bambini?
R. - Noi ci
siamo concentrati sull’obiettivo di "Emergenza Sorrisi": trattare le malformazioni
e tutte le patologie del viso, come la labiopalatoschisi, i tumori del viso … Questa
settimana è presente una seconda missione, che invece si occuperà delle ustioni,
dei traumi, gli esiti da guerra o da patologie da fuoco, acidi …
D. - Oltre
ad operare i bambini fate anche formazione ai medici locali?
R. - Questo è
uno degli obiettivi della missione. Una malformazione del viso, una labiopalatoschisi
completa per un bambino, oltre che problemi ovviamente estetici - con tutte le conseguenze
psicologiche che ci possono essere quando cresce - diventa un problema di salute fondamentale,
perché può influire sulla crescita, sulla capacità di deglutire il cibo, sulle malattie
respiratorie. Per questo è molto importante che ci sia la continuità. E per far sì
che ci sia una continuità, è necessario - come "Emergenza Sorrisi" cerca di fare -
formare del personale locale in modo che sia in grado di affrontare queste situazioni.
Nella nostra missione sostanzialmente 12 tra medici ed infermieri hanno partecipato
a tutte le nostre attività chirurgiche in sala.
D. - Voi avete anche un sito
per mostrare che cosa fate concretamente?
R. - www.emergenzasorrisi.it. Nel
sito si trovano tutte le informazioni, gli scopi e le missioni che sono state portate
avanti in tutti questi anni.