Papa Francesco e la croce di padre Aristi: quanto bene fa un prete misericordioso!
Quasi come in un’appendice del suo intervento al clero romano, il Papa è tornato indietro
con la memoria per parlare di padre Aristi, Sacramentino, da cui tutto il clero di
Buenos Aires, e lui stesso, andava a confessarsi. Il religioso, ha ricordato, morì
ad oltre 90 anni la mattina di Pasqua. L’allora vicario generale Bergoglio decise
allora di recarsi a rendere omaggio a padre Aristi, le cui spoglie erano nella cripta
di una chiesa, prima del funerale. “C’era la bara – ha raccontato il Papa – solo due
vecchiette lì che pregavano, ma nessun fiore”. Per quest’uomo, ha commentato, “che
ha perdonato i peccati a tutto il clero di Buenos Aires, anche a me, nemmeno un fiore”.
Il futuro Pontefice ha, dunque, preso l’iniziativa. Questo il racconto di quello che
successe, condiviso con i sacerdoti romani:
“Sono salito
e sono andato in una fioreria – perché a Buenos Aires agli incroci delle vie ci sono
le fiorerie, sulle strade, nei posti dove c’è gente – e ho comprato fiori, rose… E
sono tornato e ho incominciato a preparare bene la bara, con fiori... E ho guardato
il Rosario che aveva in mano… E subito mi è venuto in mente - quel ladro che tutti
noi abbiamo dentro, no? -, e mentre sistemavo i fiori ho preso la croce del Rosario,
e con un po’ di forza l’ho staccata. E in quel momento l’ho guardato e ho detto: 'Dammi
la metà della tua misericordia'. Ho sentito una cosa forte che mi ha dato il coraggio
di fare questo e di fare questa preghiera! E poi, quella croce l’ho messa qui, in
tasca. Le camicie del Papa non hanno tasche, ma io sempre porto qui una busta di stoffa
piccola, e da quel giorno fino ad oggi, quella croce è con me. E quando mi viene un
cattivo pensiero contro qualche persona, la mano mi viene qui, sempre. E sento la
grazia! Sento che mi fa bene. Quanto bene fa l’esempio di un prete misericordioso,
di un prete che si avvicina alle ferite…”.