2014-03-06 20:08:10

Crisi Ucraina: altolà di Usa ed Ue alla Russia. Sanzioni in arrivo


Crisi in Ucraina. Dichiarazione del presidente Usa Obama dopo l’annuncio di sanzioni alla Russia, in appoggio all’altolà rivolto a Mosca dall’Unione Europea, pena la rottura dei rapporti. Diplomazia internazionale al lavoro non solo a Bruxelles e Washington ma anche Mosca e Roma per scongiurare altre violenze, dopo il sì ieri, del parlamento della Crimea per aderire alla Russia, che ha anticipato il risultato del Referendum indetto nella regione russofona per il 16 marzo. Il servizio di Roberta Gisotti:RealAudioMP3

“Sono fiducioso che lavoreremo assieme ai nostri alleati nell’Unione Europea per reagire contro l’aggressione russa all’Ucraina”, cosi il presidente Obama annunciando misure restrittive nei visti e possibile congelamento dei beni nei confronti della Russia: questo il costo - ha chiarito Obama - per l’invasione russa della Crimea. Il Referendum sulla Crimea è “illegale” e “siamo estremamente determinati ad ottenere risultati”: ha detto il presidente del Consiglio europeo Van Rompuy, al termine nel pomeriggio del vertice straordinario a Bruxelles sull’Ucraina. Dall’Ue severo monito alla Russia perché avvii nei prossimi giorni negoziati che portino a risultati, altrimenti partiranno sanzioni economiche ad ampio raggio, divieto di viaggio, congelamento dei beni e cancellazione dei rapporti. “La Crimea è e resterà ucraina”, ha ribadito il premier ucraino, Iatseniuk, a colloquio con i leader dell’Unione europea. “La Russia ritiri i militari – ha aggiunto - e non supporti le forze che vogliono dividere” il Paese. Ma gli animi ribollono e poche ore fa è stata occupata da miliziani e cosacchi russi la Tv Krim, a Sinferopoli. Siamo pronti – ha detto ancora il premier ucraino - a negoziare con la Russia, “ma non ad arrenderci”. Intanto Mosca prende tempo per valutare la proposta di un gruppo di contatto avanzata dai partner occidentali. Proposta caldeggiata al presidente Putin dal vicecancelliere tedesco Gabriel, oggi in visita ufficiale nella capitale russa. E, dalla Nato arriva la decisione di intensificare la partnership politica e militare con Kiev a supporto delle riforme democratiche. Attesa per il Consiglio di Sicurezza dell’Onu convocato stasera – ore 20.30 italiane - a New York.

Degli equilibri in atto e dell'impegno delle diplomazie occidentali, Fausta Speranza ha parlato con Daniele De Luca, docente di Storia delle relazioni internazionali all'Università del Salento:RealAudioMP3

R. – Credo che tutti stiano prendendo tempo, sia ad est che ad ovest. Come credo sia logico e razionale in una situazione del genere. L’Unione Europea prende il suo tempo, gli Stati Uniti lo stesso, la Nato non si esprime ancora e lo stesso deve fare la Russia. Certo, il referendum indetto dal parlamento della Crimea è una forte accelerazione, anche perché è un referendum che si terrà a brevissimo. Quindi, sì, è necessario prendere tempo ma senza esagerare.

D. – Che dire del fatto che è stato fissato il referendum per i cittadini ma nel frattempo il Parlamento ha già votato per l’annessione alla Russia...

R. – Bisogna stare attenti: sì, ha votato per l’annessione alla Russia, però il referendum parla - da quello che si legge - di un aumento dell’autonomia della Crimea all’interno dell’Ucraina. Le notizie che arrivano a volte sono un po’ contraddittorie. Quindi, in questo momento forse dobbiamo veramente prendere tempo e vedere come si sistemano le cose.

D. – Dagli Stati Uniti è stata fatta la richiesta a Mosca di colloqui diretti tra la Russia e l’Ucraina...

R. – Ci saranno sicuramente. Penso che, in maniera segreta, non si siano mai interrotti definitivamente i contatti tra le due parti. Solo in caso di guerra esplicita i contatti si interrompono. Quindi, non so se nelle prossime ore ci potranno essere questi contatti, ma sicuramente un contatto bilaterale tra Mosca e Kiev è assolutamente necessario e credo che le due parti lo auspichino.

D. – Quali altri fattori pensare che debbano essere messi in gioco?

R. – A questo punto, non voglio usare mie parole ma consiglio la lettura di un’ottima analisi fatta dall’ex segretario di Stato americano, Henry Kissinger. Suggerisce che Est ed Ovest devono considerare molte cose che si trovano sul tavolo. L’Occidente deve prendere in considerazione l’ipotesi che mai la Russia ha considerato, o considera, cioè l’Ucraina come parte completamente staccata dalla Russia stessa. E' assolutamente necessario che l’Ucraina non venga spinta a fare una scelta tra Est ed Ovest, ma che possa essere proprio l’anello di congiunzione tra Est ed Ovest e, fondamentalmente – questa è una cosa che deve essere tenuta presente – non bisogna assolutamente fare pressioni sull’Ucraina perché entri nella Nato. Se l’Ucraina dovesse, per qualsiasi ragione, entrare nella Nato, allora sì che dovremmo preoccuparci di una possibile mossa russa.

E di Ucraina si è discusso anche a Roma, alla Farnesina, nel corso della Conferenza internazionale sulla Libia. Presenti i ministri degli esteri di numerosi Paesi e il segretario di stato americano Kerry che, a margine della Conferenza, si è incontrato con il ministro degli Esteri russo, Lavrov. Dal colloquio sulla situazione in Ucraina è emersa l’assenza di accordo tra Usa e Russia. A seguire la conferenza stampa finale dei lavori c’era per noi Elvira Ragosta. RealAudioMP3

Ultimo aggiornamento: 7 marzo







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