Violenza sulle donne. Ricerca Ue: vittima 1 su 3. In testa i Paesi scandinavi
Il 33% delle donne nell’Unione europea ha subito una qualche forma di violenza fisica
o sessuale a partire dai 15 anni. Lo rivela la più grande indagine a livello mondiale
mai condotta sul tema e presentata dall’Agenzia dei diritti fondamentali dell’Unione
Europea al Consiglio europeo di Bruxelles. La maglia nera va ai Paesi scandinavi,
Danimarca in testa con il 52%. Il servizio di Debora Donnini:
Maltrattamenti
in casa, sul lavoro ma anche a scuola e online sono quelli che il 33% delle 42 mila
donne intervistate, fra i 18 e i 74 anni, ha raccontato nel sondaggio eseguito su
richiesta del Parlamento e del Consiglio dell’Unione europea. Un 33% in base al quale
viene fornita la stima di 62 milioni di donne vittime di violenza fisica o sessuale
nei 28 Paesi dell’Unione Europea. Colpisce che a guidare la classifica siano proprio
i Paesi dove normalmente la donna viene considerata più “emancipata”, cioè Danimarca
con il 52%, seguita dalla Finlandia con il 47%, dalla Svezia con il 46% e dall’Olanda
con il 45. L’Italia si trova invece nel settore medio-basso della classifica, al 18.mo
posto, mentre a chiuderla è la Polonia con il 19%. In base al sondaggio emerge anche
che il 5% delle donne è stata vittima di stupro e che una su dieci ha subito una qualche
forma di violenza da un adulto prima dei 15 anni. Numeri alti come conferma Paola
Di Blasio, docente di Psicologia dello Sviluppo all’Università Cattolica di Milano:
“I numeri sono alti. In realtà già nel rapporto dell’Organizzazione Mondiale
della Sanità di qualche anno fa, si era detto che la violenza nei confronti delle
donne e la violenza in generale è il più grande problema di salute. Questi dati lo
confermano e, sebbene nell’allora rapporto si ritenesse che fossero prevenibili, sembra
che in realtà sia molto difficile attualmente prevenire un fenomeno come questo, che
riguarda in generale l’espressione di una violenza determinata da diversi fattori,
differenti da un Paese all’altro”.
Tante poi le difficoltà nel denunciare.
Il 19% delle intervistate sostiene che non saprebbe dove cercare aiuto in caso di
aggressione sessuale o fisica. Le conseguenze psicologiche delle violenze possono
poi essere molto pesanti. Per l’Agenzia dell’Ue per i diritti fondamentali, si tratta
dunque di “una violazione dei diritti umani” e la politica dovrebbe introdurre mezzi
per contrastarla, supportare chi ha subito violenza e agire sul piano educativo.