Udienza generale. Il Papa: Quaresima, tempo forte per la conversione
All’udienza generale di stamane in Piazza San Pietro, il Papa ha svolto la sua catechesi
sul Tempo della Quaresima che inizia oggi con il Mercoledì delle Ceneri. E’ “l’itinerario
quaresimale di quaranta giorni – ha spiegato - che ci condurrà al Triduo pasquale,
memoria della passione, morte e risurrezione del Signore, cuore, centro, del mistero
della nostra salvezza. E la Quaresima ci prepara a questo momento tanto importante,
e per questo la Quaresima è un tempo ‘forte’, un punto di svolta che può favorire
in ciascuno di noi il cambiamento, la conversione: tutti noi abbiamo bisogno di migliorare
… di cambiare per il bene e la Quaresima ci aiuta. E così, usciamo dalle abitudini
stanche e dalla pigra assuefazione al male che ci insidia. Nel tempo quaresimale la
Chiesa ci rivolge due importanti inviti: prendere più viva consapevolezza dell’opera
redentrice di Cristo; vivere con più impegno il proprio Battesimo”.
Il Papa
ha sottolineato che “la consapevolezza delle meraviglie che il Signore ha operato
per la nostra salvezza dispone la nostra mente e il nostro cuore ad un atteggiamento
di gratitudine verso Dio, per quanto Egli ci ha donato, per tutto ciò che compie in
favore del suo Popolo e dell’intera umanità. Da qui parte la nostra conversione: essa
è la risposta riconoscente al mistero stupendo dell’amore di Dio. Quando noi vediamo
questo amore che Dio ha per noi, sentiamo la voglia di avvicinarci a Lui e questa
è la conversione”.
“Vivere fino in fondo il Battesimo, ecco il secondo invito
– ha proseguito - ci invita anche a non abituarci alle situazioni di degrado e di
miseria che incontriamo camminando per le strade delle nostre città e dei nostri paesi.
C’è il rischio di accettare passivamente certi comportamenti e di non stupirci di
fronte alle tristi realtà che ci circondano. Ci abituiamo alla violenza, come se fosse
una notizia quotidiana scontata; ci abituiamo a fratelli e sorelle che dormono per
strada, che non hanno un tetto per ripararsi. Ci abituiamo ai profughi in cerca di
libertà e dignità, che non vengono accolti come si dovrebbe. Ci abituiamo a vivere
in una società che pretende di fare a meno di Dio, nella quale i genitori non insegnano
più ai figli a pregare né a farsi il segno della croce”.
A braccio ha aggiunto:
“E io vi domando: i vostri figli, i vostri bambini, sanno farsi il segno della croce?
Pensateci. I vostri nipoti sanno farsi il segno della croce? Avete loro insegnato
a farlo? Pensate e rispondete nel vostro cuore. Sanno pregare il Padre Nostro? Sanno
pregare la Madonna con l’Ave Maria? Pensate e rispondete voi. Questa assuefazione
a comportamenti non cristiani e di comodo ci narcotizza il cuore!”.
Quindi
ha continuato: “La Quaresima giunge a noi come tempo provvidenziale per cambiare rotta,
per recuperare la capacità di reagire di fronte alla realtà del male che sempre ci
sfida. La Quaresima va vissuta come tempo di conversione, di rinnovamento personale
e comunitario mediante l’avvicinamento a Dio e l’adesione fiduciosa al Vangelo. In
questo modo ci permette anche di guardare con occhi nuovi ai fratelli e alle loro
necessità. Per questo la Quaresima è un momento favorevole per convertirsi all’amore
verso il prossimo; un amore che sappia fare proprio l’atteggiamento di gratuità e
di misericordia del Signore, il quale «si è fatto povero per arricchirci della sua
povertà» (cfr 2 Cor 8,9). Meditando i misteri centrali della fede, la passione, la
croce e la risurrezione di Cristo, ci renderemo conto che il dono senza misura della
Redenzione ci è stato dato per iniziativa gratuita di Dio”.
Questa la conclusione
del Papa: “Rendimento di grazie a Dio per il mistero del suo amore crocifisso; fede
autentica, conversione e apertura del cuore ai fratelli: questi sono elementi essenziali
per vivere il tempo della Quaresima. In questo cammino, vogliamo invocare con particolare
fiducia la protezione e l’aiuto della Vergine Maria: sia Lei, la prima credente in
Cristo, ad accompagnarci nei giorni di preghiera intensa e di penitenza, per arrivare
a celebrare, purificati e rinnovati nello spirito, il grande mistero della Pasqua
del suo Figlio. Grazie”.