Tensione alle stelle tra Russia e Usa sull’Ucraina. Oggi a Parigi incontro tra Lavrov
e Kerry
L’ombra della crisi in Ucraina si allungherà oggi a Parigi sull’incontro tra i capi
della diplomazia russa e americana, Lavrov e Kerry, con la tensione alle stelle tra
Usa e Russia, che ieri ha testato un missile balistico. Il segretario di stato americano,
sempre ieri da Kiev, aveva utilizzato toni duri per ribadire che Mosca e il suo
presidente hanno cercato pretesti per invadere parti dell’Ucraina. Obama prepara
le sanzioni, mentre Putin definisce illegittima l’attuale dirigenza ucraina. Il
servizio di Giuseppe D’Amato:
Il lancio di
un missile intercontinentale russo mantiene alta la tensione. Se Vladimir Putin ha
ribadito che il Cremlino è intervenuto dietro richiesta del legittimo presidente ucraino
Janukovich, il segretario di Stato Usa Kerry ha sottolineato a Kiev che gli Stati
Uniti stanno dalla parte della nuova dirigenza del Paese slavo. Washington darà anche
garanzie finanziarie per l’Ucraina sui mercati internazionali. Oggi Kerry incontrerà
il collega russo Lavrov in quello che sembra il primo tentativo di trovare una soluzione
diplomatica alla crisi, dopo che il presidente Putin ha chiarito che, per ora, la
Russia non interverrà militarmente, anche se si riserva di farlo. Le manovre ai confini
ucraini sono terminate. In Crimea invece la tensione resta altissima. Per la prima
volta si è sparato, ma sono stati colpi di avvertimento. Poi l’incidente è subito
rientrato. La Nato ha avvertito Mosca che la sua azione nella penisola “viola l’integrità
dell’Ucraina” e “comporta serie conseguenze” sulla sicurezza dell’area euro atlantica.
Per
sentire la voce della Chiesa nella crisi ucraina, Fausta Speranza ha intervistato
padre Mykhaylo Dymyd dell'Università cattolica di Leopoli:
R. - Il popolo
è molto calmo ma anche ansioso. In tutto il Paese ci sono tanti volontari che si offrono
se necessario a difendere il Paese. Tutti sentono il bisogno di unità, unità che va
oltre la lingua, la religione e le origini. Queste cose in Ucraina non sono mai state
un problema. L’Ucraina è sempre stata un Paese con tante persone di origini diverse.
D.
- In tutto questo, qual è la voce della Chiesa?
R. - Sul mio profilo Facebook
tanta gente mi chiede: “Ma adesso che noi preghiamo insieme, forse possiamo anche
raggiungere l’unità di tutte le Chiese in Ucraina”. La gente quindi ne risente di
tutto questo. Oggi, un vescovo legato al Patriarcato di Mosca ha scritto chiaramente
che noi dobbiamo dire che l’invasore è la Russia. Noi chiediamo quindi alla Russia
di tornare nel proprio Paese perché noi possiamo farcela da soli. Lo stesso vescovo
lo conferma e questo offre grande speranza, perché vuol dire che tutti noi cerchiamo
la verità ed anche se è molto difficile la troviamo e la esprimiamo. Il Consiglio
delle organizzazioni religiose di Kiev, dove ci sono rappresentanti della Chiesa greco
cattolica, della Chiesa cattolica romana, di diverse confessioni ortodosse - ci sono
tre grandi rami della Chiesa ortodossa in Ucraina - tutti hanno firmato un documento
per chiedere all’esercito russo di lasciare l’Ucraina, perché l’Ucraina non ha bisogno
di loro ma può farcela da sola. Io voglio ringraziare tutti quelli che nel mondo hanno
pregato per la pace in Ucraina e questo aiuta il popolo ucraino a essere calmo in
questa “tempesta” che sta vivendo. Volevo dire inoltre che il popolo ucraino confida
nella sua grande fede in Dio.