Sri Lanka: la Chiesa chiede un'indagine internazionale sui crimini di guerra
Un'indagine internazionale per trovare risposte ai crimini avvenuti durante quasi
30 anni di guerra civile e per fermare le violazioni ai diritti umani che avvengono
ancora oggi in Sri Lanka. È la richiesta ufficiale presentata da 205 membri della
Chiesa cattolica del nord e dell'est del Paese al Consiglio per i diritti umani delle
Nazioni Unite (Unhrc), che con una lettera scritta cercano una risposta concreta al
bisogno di pace e riconciliazione della popolazione, in particolare quella tamil.
Tra i firmatari, anche mons. Rayappu Joseph, vescovo di Mannar, figura di spicco nella
lotta per i diritti della popolazione.
"Non è emersa verità, né giustizia -
si legge nel messaggio ripreso dall'agenzia AsiaNews - dalle indagini condotte dal
governo dello Sri Lanka. D'altra parte, vi sono state minacce e intimidazioni. Siamo
consapevoli che scrivere questa lettera e coinvolgere l'Unhrc ci espone a dei rischi,
e molti rappresentanti del clero non l'hanno voluta firmare [per questo motivo], anche
se sono d'accordo con noi".
Non è la prima volta che il clero del nord e dell'est
cerca un contatto diretto con l'Onu. In questa ultima lettera, sacerdoti e religiosi
elencano alcune delle violazioni più gravi che colpiscono il Paese: "Sparizioni, abusi
sessuali; arresti, detenzione e tortura in base al Prevention of Terrorism Act; restrizioni
e attacchi alla libertà d'assemblea, espressione, associazione e movimento. Le commemorazioni
collettive in onore di morti, scomparsi, o per la libertà religiosa vengono intralciate.
Chi critica o interroga il governo sulle sue azioni, e quanti lavorano con la comunità
internazionale per i diritti umani è accusato di sostenere i terroristi o di essere
un traditore. Anche alcuni di noi sono stati interrogati dalle autorità e presi di
mira".
Infine, il clero denuncia "le continue interferenze dell'esercito nelle
attività civili ed economiche nel nord e nell'est. Tutti questi attacchi e violazioni
si stanno diffondendo in tutto il Paese, causando anche aggressioni contro le minoranze
religiosi islamica e cristiana.