Pakistan: digiuno e preghiera dei cristiani per le minoranze perseguitate e la pace
Con la preghiera e il digiuno, i cristiani pakistani hanno celebrato ieri il mercoledì
delle Ceneri, primo giorno di Quaresima. In tutte le chiese del Paese si sono tenute
Messe e funzioni religiose, con un pensiero particolare rivolto alla pace in una nazione
ancora oggi teatro di attentati contro la popolazione civile, persecuzioni verso le
minoranze e violenze fra esercito governativo e talebani. Le diocesi di Lahore e Rawalpindi
- riferisce l'agenzia AsiaNews - hanno inviato un messaggio speciale di pace e armonia
ai fedeli e a tutta la comunità, sottolineando con particolare forza il significato
vero e tradizionale della ricorrenza: il digiuno, la privazione, l'abbandono dei desideri
materiali, le sofferenze di Gesù nei 40 giorni trascorsi nel deserto, in mezzo alle
tentazioni del demonio. Le parrocchie rinnovano il rito delle ceneri e chiedono alla
comunità di "esaltare il bene" e non soffermarsi sui problemi e le difficoltà quotidiane.
In
questa giornata tutte le chiese hanno aperto le porte ai fedeli; molte le funzioni,
in concomitanza con il primo giorno di digiuno e preghiera in preparazione alla Pasqua.
Da Sialkot, diocesi del Punjab, padre Waris Sohatra ricorda che "in molte parti del
Pakistan i cristiani sono perseguitati a causa della loro fede". In particolare, la
parte centrale della provincia del Punjab è stata teatro di molti fatti di sangue
che hanno visto protagonista, suo malgrado, la minoranza religiosa. "Durante la Quaresima
- aggiunte il sacerdote - preghiamo per i cristiani perseguitati e per la situazione
attuale del Paese. Iniziamo il tempo quaresimale sottomettendoci alla volontà del
Signore, osservando i riti del mercoledì delle Ceneri". "La Quaresima è un tempo
di sacrificio e di distacco dalle tentazioni e dai fatti del mondo" ricorda infine
padre Jamshed Gill, sacerdote e attivista a Hyderabad, la seconda città più popolosa
della provincia del Sindh.
Con più di 180 milioni di abitanti (di cui il 97%
professa l'islam), il Pakistan è la sesta nazione più popolosa al mondo ed è il secondo
fra i Paesi musulmani dopo l'Indonesia. Circa l'80% è musulmano sunnita, mentre gli
sciiti sono il 20% del totale. Vi sono inoltre presenze di indù (1,85%), cristiani
(1,6%) e sikh (0,04%). Le violenze contro le minoranze etniche o religiose si verificano
in tutto il territorio nazionale, ma negli ultimi anni si è registrata una vera e
propria escalation e che ha investito soprattutto i musulmani sciiti e i cristiani.
Decine gli episodi di violenze, fra attacchi mirati contro intere comunità - come
avvenuto a Gojra nel 2009 o alla Joseph Colony di Lahore del marzo scorso - o abusi
contro singoli individui (Asia Bibi, Rimsha Masih o il giovane Robert Fanish Masih,
anch'egli morto in cella), spesso perpetrati col pretesto delle leggi sulla blasfemia.
(R.P.)