2014-03-04 17:12:09

Ucraina: Putin parla di colpo di stato. Gli Usa promettono aiuti a Kiev


“Una presa di potere con le armi” . Così in conferenza stampa il presidente russo Putin parla di quanto accaduto in Ucraina definendo il deposto capo di stato Yanukovich l’unico presidente legittimo, che però non ha avvenire politico. Intanto gli Stati Uniti decideranno entro il fine settimana eventuali sanzioni contro la Russia. E poco fa il premier ucraino Yatseniuk a fatto sapere che i ministri ucraini e russi hanno cominciato a dialogare. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

E’ la prima conferenza stampa dalla fuga dell’ex-capo di stato ucraino Yanukovich e Putin ricostruisce la vicenda parlando di un’azione incostituzionale. Per ora non c’è la necessità di inviare truppe in Ucraina ma – avverte il capo del Cremlino – la possibilità rimane e bisogna proteggere i russi presenti nel paese. La Russia comunque non ha intenzione di annettersi la Crimea, specifica. Infine ai leader occidentali che minacciano di boicottare il vertice del G8 a Sochi dice: “nessuno è obbligato a partecipare”. Il discorso di Putin segue l’annuncio della Gazprom che a partire da aprile la Russia cancellerà lo sconto sul gas concesso a dicembre all'Ucraina. Intanto gli Stati Uniti valutano sanzioni verso Mosca mentre annunciano aiuto per un miliardo di dollari in garanzie sui prestiti a Kiev dove è arrivato il segretario di stato americano John Kerry. “Vi aiuteremo - ha detto davanti alla folla a piazza Maidan - il presidente Obama sta pianificando una maggiore assistenza". E a chiedere all’Occidente di intervenire con sanzioni verso la Russia, in un’intervista a Sky Tg24, è la stessa ex-premier ucraina Iulia Tymoshenko.

Per sentire la voce della Chiesa nella crisi ucraina, Fausta Speranza ha intervistato padre Mykhaylo Dymyd dell'Università cattolica di Leopoli:RealAudioMP3

R. - Il popolo è molto calmo ma anche ansioso. In tutto il Paese ci sono tanti volontari che si offrono se necessario a difendere il Paese. Tutti sentono il bisogno di unità, unità che va oltre la lingua, la religione e le origini. Queste cose in Ucraina non sono mai state un problema. L’Ucraina è sempre stata un Paese con tante persone di origini diverse.

D. - In tutto questo, qual è la voce della Chiesa?
R. - Sul mio profilo Facebook tanta gente mi chiede: “Ma adesso che noi preghiamo insieme, forse possiamo anche raggiungere l’unità di tutte le Chiese in Ucraina”. La gente quindi ne risente di tutto questo. Oggi, un vescovo legato al Patriarcato di Mosca ha scritto chiaramente che noi dobbiamo dire che l’invasore è la Russia. Noi chiediamo quindi alla Russia di tornare nel proprio Paese perché noi possiamo farcela da soli. Lo stesso vescovo lo conferma e questo offre grande speranza, perché vuol dire che tutti noi cerchiamo la verità ed anche se è molto difficile la troviamo e la esprimiamo. Il Consiglio delle organizzazioni religiose di Kiev, dove ci sono rappresentanti della Chiesa greco cattolica, della Chiesa cattolica romana, di diverse confessioni ortodosse - ci sono tre grandi rami della Chiesa ortodossa in Ucraina - tutti hanno firmato un documento per chiedere all’esercito russo di lasciare l’Ucraina, perché l’Ucraina non ha bisogno di loro ma può farcela da sola. Io voglio ringraziare tutti quelli che nel mondo hanno pregato per la pace in Ucraina e questo aiuta il popolo ucraino a essere calmo in questa “tempesta” che sta vivendo. Volevo dire inoltre che il popolo ucraino confida nella sua grande fede in Dio.







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