Congo: i vescovi dicono no a elezioni indirette perchè temono frodi e manipolazioni
Il suffragio indiretto non consolida la democrazia: così la Conferenza episcopale
della Repubblica Democratica del Congo (Cenco) si oppone all’ipotesi avanzata dalla
Commissione elettorale indipendente (Ceni) per la prossime elezioni amministrative.
Le consultazioni, la cui data è ancora da stabilire, riguardano le province, i comuni
e le amministrazioni locali e si dovrebbero svolgere tramite “suffragio indiretto”,
che concede il diritto di voto solo ad un gruppo ristretto di rappresentanti o delegati
che dovranno, a loro volta, eleggere i componenti delle amministrazioni. In una nota
a firma di padre Léonard Santedi, segretario generale della Cenco, i vescovi sottolineano
che tale metodo “non consolida la democrazia” ed è “a rischio di manipolazione dei
voti e di corruzione”. Per questo, i presuli chiedono che “le consultazioni amministrative
si svolgano a suffragio diretto non solo per rafforzare la democrazia, ma anche per
permettere alla popolazione, che detiene la sovranità, di esercitare il proprio diritto
di voto, riconosciuto dalla Costituzione”. Infine, la Cenco domanda alla Ceni di organizzare
le consultazioni, attese dal 2011, entro il primo trimestre del 2015. (I.P.)