2014-03-03 15:26:27

"La grande bellezza" da Oscar, alla ricerca del perduto senso della vita


Che Bellezza! L’Italia torna a vincere l’Oscar. Ad aggiudicarselo nella categoria del miglior film straniero è “La grande bellezza” di Paolo Sorrentino. Quella a cui fa riferimento il titolo è apparentemente la bellezza magnifica di una città unica al mondo, Roma, contemplata con lente carrellate nelle ore in cui è meno visibile e meno vista, nelle prime ore del mattino, o dalle sponde del Tevere; ma la bellezza della città è un indefinibile rimando a un antico, irrisolvibile mistero, quello della ricerca del senso dell’esistenza. Una domanda ineludibile, se non con lo stordimento di chi crede di passare il tempo e invece perde la propria vita. Meritatissimi e prevedibili gli Oscar per il miglior film a “Dodici anni schiavo” di Steve McQueen, dai toni epici e didattici (negli Stati Uniti è stato adottato nei programmi scolastici), per la migliore sceneggiatura originale all’inquietante “Lei” di Spike Jonze, per i costumi al variopinto “Grande Gatsby” di Baz Luhrman e per la migliore interpretazione maschile a Matthew McConaughy, scheletritosi per “Dallas Buyers Club”. Infine, Oscar per la migliore interpretazione femminile all’eccelsa Cate Blanchett per “Blue Jasmine” di Woody Allen, in cui l’attrice esplora l’involucro attraente e il vuoto interiore di una Blanche Dubois moderna, fragile ed egocentrica, deliziosamente snob e disperatamente sola. (A cura di Rosario Tronnolone)







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