Il Papa ai vescovi spagnoli: la famiglia cristiana è agente prezioso di evangelizzazione
Una Chiesa in “missione permanente” perché il Vangelo ha bisogno di essere annunciato
con coraggio e in modo “costante”. È quanto chiede Papa Francesco alla Chiesa spagnola,
i cui vescovi sono stati ricevuti ieri mattina in visita ad Limina. Il Papa
ha consegnato il suo discorso ai presuli, facendo loro gli auguri per la Plenaria
della prossima settimana. Il servizio di Alessandro De Carolis:
Il vescovo non
si senta solo, e nemmeno pensi di esserlo, e soprattutto non dimentichi mai che “il
gregge che gli è stato affidato ha sensibilità per le cose di Dio”. È a questa consapevolezza
che Papa Francesco spinge i vescovi spagnoli, figli di una terra – osserva all’inizio
del suo discorso – che ha dato grandi Santi mentre ora soffre “l'indifferenza di molti
battezzati”, a loro volta figli di “una cultura mondana che relega Dio alla vita privata
e Lo esclude dall'ambito pubblico”. Ma su questo, ribadisce il Papa, c’è la forza
dello Spirito Santo, che continua a seminare la grazia. A voi vescovi, dice, “viene
affidato il compito di far germogliare questi semi con l'annuncio coraggioso e veritiero
del Vangelo, di seguirne attentamente la crescita con l'esempio, l'educazione e la
vicinanza e di armonizzarli nell'insieme della 'vigna del Signore', da cui nessuno
può restare escluso”.
Come sempre in questo tipo di incontri, lo sguardo di
un Papa abbraccia l’intera realtà della nazione e della Chiesa che in essa vive. Come
Gesù, siate capaci – esorta – di “ascoltare tutti da cuore a cuore con tenerezza e
misericordia e a cercare ciò che veramente unisce e serve alla reciproca edificazione”.
Soprattutto in un momento in cui, nota, “non mancano difficoltà per la trasmissione"
della fede, Papa Francesco spinge i presuli spagnoli a porre le loro comunità ecclesiali
“in un vero stato di missione permanente”, con uno sguardo ai lontani come pure ai
più piccoli. E per ciò, indica, prestate “particolare attenzione al processo di iniziazione
alla vita cristiana”, poiché la fede, sostiene, “non è una mera eredità culturale”,
ma “un dono che nasce dall'incontro personale con Gesù e dall'accettazione libera
e gioiosa della nuova vita che ci offre. Ciò richiede annuncio incessante e animazione
costante, affinché il credente sia coerente con la condizione di figlio di Dio che
ha ricevuto nel Battesimo”. Vicinanza pastorale è quella che Papa Francesco chiede
per i sacerdoti, i seminaristi – che questi ultimi abbiano, auspica, “buoni formatori"
e "professori competenti” – e in modo particolare per le famiglie. “Una famiglia evangelizzata
– afferma il Papa – è un prezioso agente di evangelizzazione, soprattutto perché irradia
le meraviglie che Dio ha operato in essa. Inoltre, essendo per sua natura ambito di
generosità, promuoverà – conclude – la nascita di vocazioni alla sequela del Signore
nel sacerdozio o nella vita consacrata”.