Corea del Nord: liberato il missionario australiano John Short
Le autorità della Corea del Nord hanno rilasciato lunedì mattina John Short, missionario
australiano 75enne arrestato lo scorso 16 febbraio con l'accusa di "aver distribuito
materiale religioso in maniera illegale". Short, che vive da decenni a Hong Kong insieme
alla moglie - riferisce l'agenzia AsiaNews - è arrivato lunedì all'aeroporto di Pechino.
Qui ha dichiarato di essere "molto, molto stanco" e ha aggiunto che per ora "intende
solo riposare". Pyongyang lo ha liberato "in considerazione della sua età" e "alla
luce del fatto che ha confessato i suoi crimini e chiesto scusa. Si tratta di una
decisione generosa". Nel comunicato ufficiale della Kcna, agenzia di stampa ufficiale
del regime del Nord, si legge: "John Short ha commesso atti criminali, diffondendo
versetti della Bibbia nei pressi di un tempio buddhista di Pyongyang. Ha ammesso le
sue attività criminali, che danneggiano l'assoluta fiducia del popolo nei suoi leader
e violano i diritti indipendenti del Paese. Ma ha chiesto con onestà il perdono, e
le autorità hanno deciso di espellerlo dimostrando tolleranza e in considerazione
della sua età avanzata".
Al momento restano ancora nelle mani del regime guidato
da Kim Jong-un altri due missionari protestanti: uno è Kenneth Bae, di nazionalità
americana, condannato nel maggio 2013 a 15 anni di carcere per "atti ostili contro
la nazione"; l'altro è Kim Jeong-wook sudcoreano, arrestato nell'ottobre 2013 e sparito
del tutto fino allo scorso 27 febbraio, quando è apparso in una conferenza stampa
per "ammettere i suoi crimini" e chiedere "il perdono dello Stato". Pyongyang ha rifiutato
la richiesta di scarcerazione presentata dal governo di Seoul, ma non ha ancora annunciato
per quali crimini intende processarlo.
La Costituzione nordcoreana garantisce
sulla carta la libertà religiosa, ma di fatto essa non esiste nel Paese. L'unica forma
di religiosità permessa dal governo è il culto della personalità del dittatore e dei
suoi avi: Kim Il-sung e Kim Jong-il sono considerati delle semi-divinità da riverire,
e il leader in carica Kim Jong-un il loro diretto discendente. A Pyongyang esistono
tre chiese - due protestanti e una cattolica - ma sono ritenute una facciata per i
turisti e le organizzazioni non governative. All'interno non operano sacerdoti o religiosi,
ma solo funzionari delle Associazioni istituite dal governo per controllare le religioni.
(R.P.)