2014-03-02 11:14:53

Dal laboratorio al letto del paziente: è "Xellbiogene", creato da Gemelli e Bambin Gesù


L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Agostino Gemelli di Roma hanno presentato nei giorni scorsi "Xellbiogene", una joint-venture creata per portare le terapie dal laboratorio del ricercatore direttamente al letto del paziente. Due importanti istituzioni ospedaliere della capitale uniscono dunque le forze per sviluppare e realizzare prodotti medicinali per le terapie avanzate. Eliana Astorri ha chiesto di illustrare il progetto al dott. Marco Dieci, amministratore delegato di "Xellbiogene":RealAudioMP3

R. - "Xellbiogene" è una officina farmaceutica che nasce con l’intenzione di offrire un servizio ai ricercatori dei due soci fondatori - l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli dell’Università Cattolica - per portare i loro progetti di ricerca dalla ricerca a una cura: di fatto si dice "From research to bed", dalla ricerca al letto di un paziente.

D. - Terapie avanzate quindi…

R. - Prodotti di terapie avanzate, prodotti che includono prodotti di terapia genica, cellulare e tissutale. Ma anche prodotti in ambito biotecnologico, quali proteine ricombinanti, anticorpi e proteine.

D. - Verso quali attività, quali ambiti della medicina in particolare è puntata la ricerca?

R. - Nell’ambito della medicina rigenerativa; nell’ambito della oncoematologia per curare i tumori del sangue e in particolare della "Graft versus host disease", il rigetto verso l’ospite. E anche in ambito cardiologico, dove in questo momento abbiamo la possibilità con dei ricercatori del Gemelli di supportare le persone che hanno avuto un infarto con un’iniezione di cellule staminali e cardiache nella zona infartuata. E’ un progetto su cui stiamo lavorando con il Gemelli.

D. - Logisticamente dove si trova la sede di "Xellbiogene"?

R. - "Xellbiogene" avrà due siti produttivi: uno presso i laboratori di San Paolo fuori le Mura del Bambino Gesù, l’altro presso il Policlinico Gemelli. Complessivamente, saranno circa quattromila metri quadri di aree, di cui circa 1.200 dedicati alla produzione di questi prodotti medicinali.

D. - E qual è il ruolo dell’Aifo, l’Agenzia italiana del farmaco, nella nascita di una struttura come "Xellbiogene"?

R. - Per poter diventare formalmente e ufficialmente una officina farmaceutica è necessario richiedere autorizzazione agli organi competenti. In Italia, l’organo competente per decretare, con un vero decreto ministeriale, la costituzione di una officina farmaceutica è l’Agenzia italiana del farmaco.

D. - In un periodo di crisi, che colpisce anche il settore della ricerca, la nascita di "Xellbiogene" dà anche un input occupazionale e una opportunità per i giovani ricercatori che spesso scelgono di lavorare all’estero…

R. - Assolutamente sì. "Xellbiogene" è di fatto una realtà, non è una teoria. E’ diventata una realtà il 14 di novembre scorso e i ricercatori che hanno necessità o hanno avuto necessità di portare questi progetti all’estero per vederli evolvere, per potergli dare alla luce, adesso possono rivolgersi all’interno delle loro strutture a una struttura altamente professione, con delle grandi competenze.







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