Dal laboratorio al letto del paziente: è "Xellbiogene", creato da Gemelli e Bambin
Gesù
L'Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Agostino Gemelli di Roma hanno
presentato nei giorni scorsi "Xellbiogene", una joint-venture creata per portare le
terapie dal laboratorio del ricercatore direttamente al letto del paziente. Due importanti
istituzioni ospedaliere della capitale uniscono dunque le forze per sviluppare e realizzare
prodotti medicinali per le terapie avanzate. Eliana Astorri ha chiesto di illustrare
il progetto al dott. Marco Dieci, amministratore delegato di "Xellbiogene":
R. - "Xellbiogene"
è una officina farmaceutica che nasce con l’intenzione di offrire un servizio ai ricercatori
dei due soci fondatori - l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e il Policlinico Gemelli
dell’Università Cattolica - per portare i loro progetti di ricerca dalla ricerca a
una cura: di fatto si dice "From research to bed", dalla ricerca al letto
di un paziente.
D. - Terapie avanzate quindi…
R. - Prodotti di terapie
avanzate, prodotti che includono prodotti di terapia genica, cellulare e tissutale.
Ma anche prodotti in ambito biotecnologico, quali proteine ricombinanti, anticorpi
e proteine.
D. - Verso quali attività, quali ambiti della medicina in particolare
è puntata la ricerca?
R. - Nell’ambito della medicina rigenerativa; nell’ambito
della oncoematologia per curare i tumori del sangue e in particolare della "Graft
versus host disease", il rigetto verso l’ospite. E anche in ambito cardiologico, dove
in questo momento abbiamo la possibilità con dei ricercatori del Gemelli di supportare
le persone che hanno avuto un infarto con un’iniezione di cellule staminali e cardiache
nella zona infartuata. E’ un progetto su cui stiamo lavorando con il Gemelli.
D.
- Logisticamente dove si trova la sede di "Xellbiogene"?
R. - "Xellbiogene"
avrà due siti produttivi: uno presso i laboratori di San Paolo fuori le Mura del Bambino
Gesù, l’altro presso il Policlinico Gemelli. Complessivamente, saranno circa quattromila
metri quadri di aree, di cui circa 1.200 dedicati alla produzione di questi prodotti
medicinali.
D. - E qual è il ruolo dell’Aifo, l’Agenzia italiana del farmaco,
nella nascita di una struttura come "Xellbiogene"?
R. - Per poter diventare
formalmente e ufficialmente una officina farmaceutica è necessario richiedere autorizzazione
agli organi competenti. In Italia, l’organo competente per decretare, con un vero
decreto ministeriale, la costituzione di una officina farmaceutica è l’Agenzia italiana
del farmaco.
D. - In un periodo di crisi, che colpisce anche il settore della
ricerca, la nascita di "Xellbiogene" dà anche un input occupazionale e una
opportunità per i giovani ricercatori che spesso scelgono di lavorare all’estero…
R.
- Assolutamente sì. "Xellbiogene" è di fatto una realtà, non è una teoria. E’ diventata
una realtà il 14 di novembre scorso e i ricercatori che hanno necessità o hanno avuto
necessità di portare questi progetti all’estero per vederli evolvere, per potergli
dare alla luce, adesso possono rivolgersi all’interno delle loro strutture a una struttura
altamente professione, con delle grandi competenze.