2014-03-01 20:02:37

Sì del Senato russo a Putin all'invio di truppe in Ucraina. Preoccupata la comunità internazionale


Alta tensione dopo che il Consiglio della Federazione russa ha approvato all’unanimità la richiesta di intervento in territorio ucraino, avanzata dal presidente Vladimir Putin per proteggere la Flotta del Mar Nero in Crimea e la "vita dei cittadini russi". Più tardi, però, il portavoce del Cremlino, Dmitri Peskov, sembra stemperare i toni precisando che Putin per ora non ha deciso l’attacco. Il servizio di Debora Donnini:RealAudioMP3

Giornata di grande tensione: il Senato russo ha dato il via libera all’invio di truppe in Ucraina su richiesta del presidente Putin e chiesto che l’ambasciatore negli Usa venga richiamato in patria. Poi, però, il portavoce del Cremlino sembra moderare i toni affermando che Putin non ha ancora deciso se inviare truppe e che Mosca spera che non ci sia un'ulteriore escalation in Ucraina. Lo stesso vale per la richiesta di richiamare in patria l'ambasciatore a Washington. Il clima è stato comunque incandescente per tutto il giorno. Il presidente ad interim dell'Ucraina, Oleksander Turchinov, ha convocato una riunione d'emergenza dei vertici della sicurezza dello Stato. Il ministro della Difesa di Kiev ha accusato la Russia di aver inviato 6mila soldati russi e 30 blindati nella Repubblica autonoma ucraina di Crimea, a maggioranza russofona. Qui il neo premier Aksionov, eletto giovedì scorso dopo l’occupazione del parlamento da parte di elementi filorussi, aveva chiesto a Putin di garantire la calma nel territorio. Diecimila persone con le bandiere russe sono poi scese in piazza a Donetsk , nel sudest dell’Ucraina, feudo del deposto presidente ucraino Yanukovich. A Kharkiv insorti filorussi hanno occupato il palazzo dell’amministrazione regionale e nell’assalto decine di persone sono rimaste ferite. Novità anche sul fronte politico. Il nuovo governo della Crimea, che il premier ucraino Iatseniuk ha definito "illegittimo", ha anticipato dal 25 maggio al 30 marzo il referendum per concedere alla Repubblica più autonomia dall’Ucraina. E intanto – fa sapere l’agenzia di stampa russa Itar-Tass- l'ex premier ucraina Iulia Timoshenko è attesa a Mosca il 3 marzo per cercare di risolvere la situazione di crisi in Crimea.


Le tensioni crescenti in Ucraina preoccupano anche la comunità internazionale. Per lunedì è previsto un vertice straordinario dei ministri degli Esteri dell’Unione europea, mentre sta per riunirsi, su richiesta della Gran Bretagna, il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, a cui i Paesi occidentali arrivano con una posizione molto distante da quella russa. In serata, poi, colloquio fra il ministro della Difesa americano e quello russo mentre il "ministro degli esteri" Ue Catherine Ashton deplora la decisione russa. Il servizio di Davide Maggiore:RealAudioMP3

Riunione a porte chiuse al Palazzo di Vetro: potrebbe concludersi anche senza una dichiarazione pubblica, mentre è già saltata la prevista visita in Crimea dell’inviato delle Nazioni Unite, Robert Serry. Fonti statunitensi riferiscono intanto che alla Casa Bianca è in corso una valutazione riguardo “i costi potenziali e le conseguenze” già evocati dal presidente Obama. Washington sta consultando anche i propri alleati, prima tra tutte la Nato. Via Twitter, il segretario generale dell’alleanza, Anders Fogh Rasmussen, ha chiesto alla Russia di rispettare la sovranità, l'integrità territoriale e le frontiere ucraine: la stessa linea seguita dal premier francese Jean-Marc Ayrault, dalla cancelliera tedesca Angela Merkel e dal presidente dell’Europarlamento, Martin Schulz. Secondo quest’ultimo, in più, va ribadito “al governo russo che non accetteremo violenze”. E anche le autorità britanniche hanno condannato “ogni aggressione all’Ucraina”. In attesa del vertice europeo di lunedì, intanto, sarà domani a Kiev Evangelos Venizelos, ministro degli Esteri della Grecia, Paese a cui spetta la presidenza di turno dell’Unione.







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