Il viceministro Pistelli: Il dossier Ucraina sia pensato da tutti i Paesi Ue
Il ministro degli esteri Federica Mogherini sta seguendo dalla Farnesina l'evoluzione
della situazione in Ucraina, in particolare in Crimea, e a Mosca. Ma come evitare
che questa crisi si avviti su se stessa? Alessandro Guarasci ha sentito il
parere del viceministro degli Esteri Lapo Pistelli:
R. - Serve creare
una de-escalation delle misure militari. Prendo per buona la dichiarazione delle autorità
moscovite che dopo aver ricevuto l'autorizzazione anche dal Senato all'uso della forza
militare hanno detto che questo uso non è necessariamente immediato. E' il classico
spiraglio lasciato aperto alla diplomazia. Al tempo stesso, le autorità di Kiev devono
interpretare questo segnale e interrompere questa spirale di misure che le due parti
opposte hanno scatenato l'una contro l'altra. Inclusività interna nel dialogo in Ucraina,
e inclusività nel dialogo tra i grandi attori, che vuol dire Ue, Mosca e Usa.
D.
- Non pensa che finora la Ue sia stata un po' troppo spettatrice?
R. - Ha purtroppo,
secondo me, delegato il dossier Ucraina ad alcuni Paesi, ovvero i Paesi Baltici, la
Polonia e la Svezia. E questi Paesi hanno gestito il dossier ucraino in modo molto
duro con Mosca. Il dossier più che essere delegato dovrebbe essere, da lunedì, pensato
a livello europeo e non solo dei Paesi del Nord Europa.