Filippine. Il neo-cardinale Quevedo continuerà a lavorare per pace a Mindanao
Il neo-cardinale Orlando Beltran Quevedo continuerà a lavorare per la fine del conflitto
a Mindanao, nel sud delle Filippine, ma da "dietro le quinte", mantenendo fede al
soprannome che molti gli hanno assegnato al momento della sua elevazione al cardinalato
da parte di Papa Francesco: il "Cardinal Pace". Ad assicurare il rinnovato impegno
per il dialogo fra cristiani e musulmani, assieme a un cessate il fuoco duraturo fra
esercito filippino e milizie dei ribelli musulmani, è stato lo stesso arcivescovo
di Cotabato a una conferenza a Roma il giorno dopo avere ricevuto la berretta cardinalizia.
Il card. Quevedo per molto tempo è stato uno dei principali artefici del lungo e difficile
processo di pace fra governo filippino e i ribelli del Moro Islamic Liberation Front
(Milf), che dovrebbe essere ratificato a metà marzo. Il card. Quevedo – riferisce
l’agenzia CbcpNews - spiega che alla radice del conflitto a Mindanao vi è la "reciproca
sfiducia che ha dato origine a troppi malintesi". "Le paure reciproche di cristiani
e musulmani - continua l'arcivescovo di Cotabato - si sono nutrite di queste incomprensioni
e fraintendimenti". Per questo egli intende continuare il suo ruolo di mediatore e
fautore del dialogo interreligioso su tre diversi piani: con gli studenti, nel dialogo
di tutti i giorni e in quello teologico con l'islam. E racconta come studenti musulmani
e cristiani giochino, studino e persino preghino insieme. Il secondo livello è la
"condivisione di esperienze religiose". Infine il terzo, in cui "sono particolarmente
impegnato" ricorda il cardinale, e che riguarda "il piano della discussione teologica"
e che verte sui temi della creazione, dell'ambiente coinvolgendo vescovi, teologi
e imam. Da ex presidente del Commissione episcopale filippina per le Comunità ecclesiali
di base (Bec), il porporato auspica che queste realtà particolari della Chiesa possano
essere sempre più un modello e un contributo per la costruzione della Chiesa e della
società. "Le mie speranza - conclude - vanno dal basso verso l'alto e assicuratevi
che non vi siano corruzione nei loro leader". (A cura di Lisa Zengarini)