Il Papa: accompagnare, non condannare, quanti sperimentano il fallimento del proprio
amore
Dietro la casistica c’è sempre una trappola contro di noi e contro Dio. E’ quanto
affermato venerdì mattina da Papa Francesco nella Messa a Casa Santa Marta. Il Papa,
commentando il Vangelo odierno, si è soffermato sulla bellezza del matrimonio ed ha
avvertito che bisogna accompagnare, non condannare, quanti sperimentano il fallimento
del proprio amore. Quindi, ha ribadito che Cristo è lo Sposo della Chiesa e dunque
non si può comprendere l’una senza l’Altro. Il servizio di Alessandro Gisotti:
I dottori della
legge cercano di porre delle trappole a Gesù per “togliergli l’autorità morale”. Papa
Francesco ha preso spunto dal Vangelo di oggi per offrire una catechesi sulla bellezza
del matrimonio. I farisei, ha osservato, si presentano da Gesù con il problema del
divorzio. Il loro stile, ha rilevato, è sempre lo stesso: “la casistica”, “E’ lecito
questo o no?
“Sempre il piccolo caso. E questa è la trappola: dietro la
casistica, dietro il pensiero casistico, sempre c’è una trappola. Sempre! Contro la
gente, contro di noi e contro Dio, sempre! ‘Ma è lecito fare questo? Ripudiare la
propria moglie?’. E Gesù rispose, domandando loro cosa dicesse la legge e spiegando
perché Mosé ha fatto quella legge così. Ma non si ferma lì: dalla casistica va al
centro del problema e qui va proprio ai giorni della Creazione. E’ tanto bello quel
riferimento del Signore: ‘Dall’inizio della Creazione, Dio li fece maschio e femmina,
per questo l’uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due diventeranno
una carne sola. Così non sono più due, ma una sola carne’”.
Il Signore,
ha proseguito il Papa, “si riferisce al capolavoro della Creazione” che sono appunto
l’uomo e la donna. E Dio, ha detto, “non voleva l’uomo solo, lo voleva” con la “sua
compagna di cammino”. E’ un momento poetico, ha osservato, quando Adamo incontra Eva:
“E’ l’inizio dell’amore: andate insieme come una sola carne”. Il Signore, ha quindi
ribadito, “sempre prende il pensiero casistico e lo porta all’inizio della rivelazione”.
D’altro canto, ha poi spiegato, “questo capolavoro del Signore non è finito lì, nei
giorni della Creazione, perché il Signore ha scelto questa icona per spiegare l’amore
che Lui ha verso il suo popolo”. Al punto, ha rammentato, che “quando il popolo non
è fedele" Lui "gli parla, con parole di amore”:
“Il Signore prende questo
amore del capolavoro della Creazione per spiegare l’amore che ha con il suo popolo.
E un passo in più: quando Paolo ha bisogno di spiegare il mistero di Cristo, lo fa
anche in rapporto, in riferimento alla sua Sposa: perché Cristo è sposato, Cristo
era sposato, aveva sposato la Chiesa, il suo popolo. Come il Padre aveva sposato il
Popolo di Israele, Cristo sposò il suo popolo. Questa è la storia dell’amore, questa
è la storia del capolavoro della Creazione! E davanti a questo percorso di amore,
a questa icona, la casistica cade e diventa dolore. Ma quando questo lasciare il padre
e la madre e unirsi a una donna, farsi una sola carne e andare avanti e questo amore
fallisce, perché tante volte fallisce, dobbiamo sentire il dolore del fallimento,
accompagnare quelle persone che hanno avuto questo fallimento nel proprio amore. Non
condannare! Camminare con loro! E non fare casistica con la loro situazione”.
Quando
uno legge questo, è stata la sua riflessione, “pensa a questo disegno d’amore, questo
cammino d’amore del matrimonio cristiano, che Dio ha benedetto nel capolavoro della
sua Creazione”. Una “benedizione – ha avvertito – che mai è stata tolta. Neppure il
peccato originale l’ha distrutta!”. Quando uno pensa a questo, dunque, “vede quanto
bello è l’amore, quanto bello è il matrimonio, quanto bella è la famiglia, quanto
bello è questo cammino e quanto amore anche noi, quanta vicinanza dobbiamo avere per
i fratelli e le sorelle che nella vita hanno avuto la disgrazia di un fallimento nell’amore”.
Richiamandosi infine a San Paolo, Papa Francesco ha sottolineato la bellezza “dell’amore
che Cristo ha per la sua sposa, la Chiesa!”:
“Anche qui dobbiamo stare attenti
che non fallisca l’amore! Parlare di un Cristo troppo scapolo: Cristo sposò la Chiesa!
E non si può capire Cristo senza la Chiesa e non si può capire la Chiesa senza Cristo.
Questo è il grande mistero del capolavoro della Creazione. Che il Signore ci dia a
tutti i noi la grazia di capirlo e anche la grazia di mai cadere in questi atteggiamenti
casistici dei farisei, dei dottori della legge”.