2014-02-28 20:21:20

Ideologia del "gender" a scuola. Un Vademecum di "autodifesa" per i genitori


Un Vademecum per contrastare la diffusione della ideologia del gender nelle aule scolastiche. L’iniziativa della Manif Pour Tous e del Forum delle famiglie risponde alle numerose richieste di aiuto da parte di genitori preoccupati dall’introduzione a scuola di contenuti contrari alle loro scelte educative (maggiori informazioni su www.lamanifpourtous.it o www.forumfamiglieumbria.org). “E’ giusto trasmettere il rispetto per la dignità di ogni uomo, ma con la scusa di contrastare l’omofobia, alcune sigle Lgbt vorrebbero rieducare i ragazzi nei delicati ambiti della morale sessuale”, spiega Filippo Savarese, portavoce Manif Pour Tous Italia, al microfono di Paolo Ondarza:RealAudioMP3

R. – Sulla base di tantissime richieste, che ci sono arrivate da genitori molto preoccupati per quello che sta accadendo in tanti istituti scolastici italiani, abbiamo pensato di realizzare questo Vademecum proprio per venire incontro alle questioni pratiche: cioè, laddove una famiglia ha dei figli che vuole crescere ed educare secondo i propri convincimenti, qualsiasi essi siano, bisogna verificare che la scuola non insegni principi che siano contrari a questo insegnamento.

D. – E allora, che cosa fare prima di scegliere la scuola per i propri figli?

R. – La prima fase è andare presso l’istituto scolastico al quale si pensa di iscrivere il bambino o la bambina e chiedere quali siano i programmi o i progetti della scuola – qualora ci siano – con riferimento a questa nuova teoria del genere. Devono essere contenuti nel "Pof", il Piano dell’offerta formativa della scuola: è un diritto della famiglia richiedere la visione del Pof e bisogna stare attenti quando si parla, perché ci sono parole-chiave come “educazione all’affettività”, “alla sessualità”, o quando c’è “educazione di genere”, “stereotipi di genere”… Ecco, il "gender" o il "genere" è la parola centrale. Se il figlio è già iscritto ad una scuola, sicuramente si potrà verificare se nell’anno scolastico in corso la scuola ha aderito a qualche progetto del Comune o della Regione.

D. – Qualora si avesse il sospetto che alcune tematiche siano state trattate senza una previa informazione dei genitori, che cosa fare?

R. – In questo caso bisogna verificare se il Pof contenga o meno riferimento a questa attività di cui si sia eventualmente venuti a conoscenza o, se non si è sentito nulla del genere, per uno scrupolo si può verificare: parlare con gli insegnanti del ragazzo al momento dei colloqui e poi, se si scopre effettivamente che ci sono progetti in corso – sia che siano stati già attuati, sia che semplicemente la scuola abbia aderito a questi – mettersi d’accordo con altri genitori informandoli su quello che sta accadendo e insieme, in termini molto pacati, molto ragionevoli, senza creare battaglie che potrebbero danneggiare il percorso scolastico del bambino, insieme parlare con il Consiglio di classe o magari anche con la direttrice o il direttore dell’istituto per capire di cosa si tratta nella pratica. Se non si trova ascolto, ci si può rivolgere a noi affinché possiamo intervenire direttamente nel caso. Noi, semplicemente, chiediamo che sia il diritto di ogni famiglia di educare i propri figli. Non proponiamo di imporre ai figli degli altri qualche concetto o qualche filosofia che le loro famiglie non accettano…

D. – Cioè, è la famiglia l’unica legittimata a decidere i contenuti di una seria e serena educazione all’affettività dei propri figli?

R. – Certo, perché la famiglia viene prima dello Stato: è una società naturale, come riconosce la nostra Costituzione. Evidentemente, la scuola ha un ruolo fondamentale di accompagnamento e di aiuto alla famiglia, anche nell’insegnare ai ragazzi il rispetto della dignità di qualsiasi persona. Ma questo è un ruolo sussidiario che può anche invadere i campi più delicati della morale e della sessualità, ma questo sempre e soltanto se la famiglia è informata ed è d’accordo: mai senza l’accordo della famiglia.







All the contents on this site are copyrighted ©.