Giochi. Iori (Conagga): in delega fiscale novità promettenti. Speriamo nei decreti
attuativi
Giochi pubblici, minori e mezzi di comunicazione radiotelevisiva. Un nuovo assetto
di questo delicato settore, che include ludopatia e contrasto al gioco d’azzardo,
sarà all’attenzione del governo entro un anno. Lo prevede la delega fiscale approvata
giovedì alla Camera e ormai legge. In attesa dei decreti attuativi, giudizi positivi
arrivano da molte associazioni, anche se non mancano le perplessità. Il servizio di
Gabriella Ceraso:
Il governo Renzi
avrà un anno di tempo per tentare, con limiti e disposizioni più chiare rispetto al
passato, di contrastare la ludopatia e questo è senz’altro positivo”, commenta il
Coordinamento nazionale gruppi per i giocatori d'azzardo–CONAGGA che rileva, tra gli
aspetti più interessanti della delega fiscale in materia, la creazione di un fondo
apposito per curare il gioco d’azzardo patologico, "una garanzia di cura specialistica
pubblica che allinea l’Italia all’Ue, ma che per essere efficace non dovrebbe dipendere
solo dallo Stato”, sostiene il presidente del "Conagga", Matteo Iori :
"Una
parte del fondo dovrebbe venire dalla diminuzione dei play out,
dei soldi cioè dati in vincita ai cittadini, perchè i cittadini, secondo me, dovrebbero
farsi carico dei loro concittadini più fragili. Un'altra parte del Fondo dovrebbe
arrivare dall'industria del gioco d'azzardo, perchè se è vero che fanno attività legale
attraverso le concessioni date dai governi, fanno anche un'attività che ha ricadute
a volte sulle persone più fragili e quindi come responsabilità sociale d'impresa credo
che le industrie dovrebbero partecipare alla formazione del Fondo. Il terzo attore
da chiamare in causa, anche se sembra paradossale, è lo Stato, perchè è lo Stato che
promuove nuovi giochi, ma è lo Stato che deve garantire una cura. Tutti e tre gli
attori godono dei frutti del gioco ed è giusto che siano responsabili delle conseguenze
che questo ha".
Positivo anche il riconoscimento pubblico, contenuto nella
delega, delle iniziative "no-slot" e il ruolo restituito ai Comuni nell’autorizzazione
e pianificazione dei luoghi di gioco, nel segno di una loro riduzione e concentrazione.
Perplessità invece nascono dal divieto di pubblicità radiotelevisive in fasce protette,
"norma già esistente nel decreto Balduzzi del 2012, ma mai rispettata", spiega ancora
Matteo Iori:
“Mi lascia un po’ perplesso la definizione del comma specifico,
quando parla di ‘evitare gli spot sui giochi d’azzardo che inducono dipendenza’. Perché
mi chiedo : quali sono quelli che inducono dipendenza, e quali no? Noi, come Conagga
abbiamo avuto nei nostri gruppi, persone che erano dipendenti dalle slot machine,
dalle videolottery ma anche dai gratta-e-vinci, dalle scommesse ippiche, dalle scommesse
in agenzie, dai giochi online… Quindi, non vorrei che dopo si instaurasse un meccanismo
per il quale ci sono solo alcuni giochi che sono pericolosi, mentre gli altri non
generano dipendenza e quindi si possono pubblicizzare senza problemi. L'unica cosa
che mi fa ben spertare in questa occasione è il fatto che c’è una consapevolezza diversa
della politica e la voglia di farsi carico un po’ di questo problema. Poi vedremo,
con i decreti attuativi, se lo sarà anche nei fatti”.