2014-02-28 16:24:13

Giochi. Iori (Conagga): in delega fiscale novità promettenti. Speriamo nei decreti attuativi


Giochi pubblici, minori e mezzi di comunicazione radiotelevisiva. Un nuovo assetto di questo delicato settore, che include ludopatia e contrasto al gioco d’azzardo, sarà all’attenzione del governo entro un anno. Lo prevede la delega fiscale approvata giovedì alla Camera e ormai legge. In attesa dei decreti attuativi, giudizi positivi arrivano da molte associazioni, anche se non mancano le perplessità. Il servizio di Gabriella Ceraso:RealAudioMP3

Il governo Renzi avrà un anno di tempo per tentare, con limiti e disposizioni più chiare rispetto al passato, di contrastare la ludopatia e questo è senz’altro positivo”, commenta il Coordinamento nazionale gruppi per i giocatori d'azzardo–CONAGGA che rileva, tra gli aspetti più interessanti della delega fiscale in materia, la creazione di un fondo apposito per curare il gioco d’azzardo patologico, "una garanzia di cura specialistica pubblica che allinea l’Italia all’Ue, ma che per essere efficace non dovrebbe dipendere solo dallo Stato”, sostiene il presidente del "Conagga", Matteo Iori :

"Una parte del fondo dovrebbe venire dalla diminuzione dei play out, dei soldi cioè dati in vincita ai cittadini, perchè i cittadini, secondo me, dovrebbero farsi carico dei loro concittadini più fragili. Un'altra parte del Fondo dovrebbe arrivare dall'industria del gioco d'azzardo, perchè se è vero che fanno attività legale attraverso le concessioni date dai governi, fanno anche un'attività che ha ricadute a volte sulle persone più fragili e quindi come responsabilità sociale d'impresa credo che le industrie dovrebbero partecipare alla formazione del Fondo. Il terzo attore da chiamare in causa, anche se sembra paradossale, è lo Stato, perchè è lo Stato che promuove nuovi giochi, ma è lo Stato che deve garantire una cura. Tutti e tre gli attori godono dei frutti del gioco ed è giusto che siano responsabili delle conseguenze che questo ha".

Positivo anche il riconoscimento pubblico, contenuto nella delega, delle iniziative "no-slot" e il ruolo restituito ai Comuni nell’autorizzazione e pianificazione dei luoghi di gioco, nel segno di una loro riduzione e concentrazione. Perplessità invece nascono dal divieto di pubblicità radiotelevisive in fasce protette, "norma già esistente nel decreto Balduzzi del 2012, ma mai rispettata", spiega ancora Matteo Iori:

“Mi lascia un po’ perplesso la definizione del comma specifico, quando parla di ‘evitare gli spot sui giochi d’azzardo che inducono dipendenza’. Perché mi chiedo : quali sono quelli che inducono dipendenza, e quali no? Noi, come Conagga abbiamo avuto nei nostri gruppi, persone che erano dipendenti dalle slot machine, dalle videolottery ma anche dai gratta-e-vinci, dalle scommesse ippiche, dalle scommesse in agenzie, dai giochi online… Quindi, non vorrei che dopo si instaurasse un meccanismo per il quale ci sono solo alcuni giochi che sono pericolosi, mentre gli altri non generano dipendenza e quindi si possono pubblicizzare senza problemi. L'unica cosa che mi fa ben spertare in questa occasione è il fatto che c’è una consapevolezza diversa della politica e la voglia di farsi carico un po’ di questo problema. Poi vedremo, con i decreti attuativi, se lo sarà anche nei fatti”.

Ultimo aggiornamento: 1° marzo







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