Alta tensione in Crimea, Yanukovich: non mollo. Putin chiede di evitare la violenza
La Crimea non deve separarsi: Yanukovich parla in conferenza stampa, mentre nella
penisola ucraina continuano gli scontri. La Svizzera congela i conti dell’ex presidente
ucraino e, mentre il nuovo governo di Kiev incassa il sostegno di Washington, a New
York, alle 21 ora italiana, è stato convocato il Consiglio di sicurezza per discutere
della situazione. Servizio di Francesca Sabatinelli:
Continuerò a
lottare: dalla Russia Viktor Yanukovich promette di non mollare la sua battaglia,
definisce neofascisti e banditi coloro che hanno rovesciato il suo potere, insiste
sulla illegittimità del Parlamento ucraino e accusa l’irresponsabile politica occidentale
e la sua indulgenza verso i manifestanti. Infine, avverte che non si presenterà alle
presidenziali di maggio, perché illegali e, quindi, perché presidente ancora in carica.
A candidarsi sarà invece Yulia Timoshenko. Kiev ha intanto chiesto a Mosca l’estradizione
di Yanukovich, al quale la Svizzera ha congelato i beni. Nel frattempo la tensione
resta alta nella penisola autonoma di Crimea, nei giorni scorsi teatro di scontri
sulla linea di quelli di Kiev, e dove stamattina i miliziani filorussi hanno preso
il controllo di due aeroporti. Da Sebastopoli guardie di frontiera ucraine hanno denunciato
di essere state circondate da militari russi della flotta del Mar Nero, mentre ai
Berkut, agenti anti-sommossa di Yanukovich, tristemente famosi per essersi macchiati
di crimini durante la rivolta, Mosca avrebbe addirittura concesso il passaporto russo.
Putin intanto rompe il silenzio, riferisce di una serie di telefonate con i leader
europei, da Cameron alla Merkel, e chiede di evitare un’escalation di violenza nel
Paese.