Malattie rare: una video-favola per sensibilizzare alla solidarietà
Una video-favola interattiva per sensibilizzare i bambini sulle malattie rare, favorendo
l’inclusione e l’integrazione. A realizzarla sono stati gli alunni di due classi primarie
di Roma, ma il progetto pilota è disponibile per tutte le scuole d’Italia. La video-favola
si intitola: “Con gli occhi tuoi”. Presentata alla vigilia della Giornata mondiale
delle malattie rare, è promossa dal Ministero della salute e realizzata dall'Istituto
superiore della sanità in collaborazione con l’ospedale pediatrico Bambino Gesù, il
Ministero dell’istruzione e la onlus "Unire", con il patrocinio della diocesi di Roma.
Il servizio di Antonella Pilia:
Avvicinare i
più piccoli al mondo delle malattie rare attraverso la vicenda di un bambino fragile,
diventato eroe grazie alla musica e ai suoi amici. “Con gli occhi tuoi” è una video-favola
nata dalla fantasia dei piccoli alunni elementari, aiutati da un team multidisciplinare
composto da esperti di comunicazione, psicologi, maestre e una pittrice digitale,
Vera Puoti:
"I bambini mi hanno fornito un linguaggio, il loro meccanismo
di espressione, per potere creare i personaggi che a loro sarebbero piaciuti. Quindi
io sono partita da alcune immagini che loro avevano disegnato, dandogli colore e contrasto,
praticamente rendendoli di una vivacità tale da potere interessare anche ad altri
bambini, con lo scopo di fare qualche cosa di emozionante e divertente anche trattando
un argomento che a volte poteva essere triste, e quindi facendoli entrare dentro la
favola".
Una malattia si considera “rara” quando non colpisce più di 5
persone su 10 mila. Ma in Italia sono quasi un milione e mezzo a soffrirne, in gran
parte bambini. Spesso prive di ogni terapia, le malattie rare in un caso su quattro
non hanno neanche un nome. Mirella Taranto, capo ufficio stampa dell’Istituto
superiore di sanità:
"Abbiamo cercato di portare questo strumento nelle
scuole per aiutare gli insegnanti e le famiglie, sia quelle dei bambini sani che quelle
dei bambini malati, ad accettare che esistano condizioni di fragilità e a sostenerle.
Sostenendo la fragilità degli altri si sostiene la propria, perché la fragilità è
una condizione che viviamo tutti, a qualsiasi livello".
Della stessa idea
anche Domenica Taruscio, presidente del Centro nazionale malattie rare dell’Istituto
superiore di sanità:
"E’ importante avvicinare al largo pubblico, e tanto
più ai bambini, questi concetti così difficili come malattia rara, cronica e invalidante.
Quindi per noi è essenziale fare non soltanto ricerca, scoprendo patologie nuove e
farmaci innovativi, ma anche creare la cultura dell’accoglienza: camminare insieme
con bambini e adulti per i quali forse non ci sarà una terapia risolutiva ma c’è necessità
invece di stare insieme, condividere e lavorare per una migliore qualità di vita".
Al
progetto della video-favola, la diocesi di Roma ha dato il suo patrocinio. Il commento
di mons. Andrea Manto, direttore del Centro per la pastorale sanitaria del
Vicariato:
"La video-favola è un progetto particolarmente interessante e
innovativo come forma di educazione alla prossimità, all’accoglienza e all’inclusione.
Ha seguito un metodo molto interessante, che è quello di mettere insieme artisti,
sceneggiatori, insegnanti e psicologi con i bambini e con la testimonianza dei malati
rari. Questo lavoro di squadra ha prodotto già esso stesso inclusione e una forma
di scambio e di reciprocità importante. Il messaggio che noi vogliamo fare emergere
forte è di una Chiesa a servizio delle fragilità, una Chiesa che sa essere accanto
alle persone, alle famiglie che sono nella sofferenza, in particolare per i malati
rari perché sono i più fragili tra i fragili. Il Papa ci spinge ad andare incontro
a queste realtà: ha proprio auspicato che si faccia di tutto, sia sotto il versante
medico-scientifico che sotto il profilo legislativo e sociale, per la presa in carico
di queste fragilità".