Sri Lanka: il vescovo di Mannar chiede al governo verità sulle fosse comuni
Il vescovo di Mannar, mons. Rayappu Joseph, ha celebrato una Messa speciale di suffragio
per le anime di 80 sconosciuti, i cui cadaveri sono stati rinvenuti nei giorni scorsi
in una fossa comune vicino al tempio Thirukketheeswaram (Northern Province). "Vogliamo
sapere cosa è accaduto a queste persone - ha sottolineato il presule nell'omelia -
e vogliamo risposte. Non abbiamo bisogno di cibo, ma di verità. Il governo non può
distribuire a forza certificati di morte alle famiglie di persone sparite nel nulla".
Alla liturgia - riferisce l'agenzia AsiaNews - hanno partecipato numerosi sacerdoti
e suore diocesani, oltre a tutti gli abitanti della zona, molti dei quali hanno perso
le tracce dei loro cari da anni e che sperano di trovare una risposta con il ritrovamento
di questa fossa comune. Per quasi 30 anni il nordest dello Sri Lanka è stato teatro
di una sanguinosa guerra civile, combattuta dalle Tigri Tamil e dalle forze armate.
I ribelli rivendicavano la creazione di uno Stato separato in quelle zone, abitate
per lo più da tamil (secondo gruppo etno-linguistico del Paese). Dal 1990 al 2009
(quando il conflitto è ripreso con maggiore intensità) molte persone sono scomparse,
in particolare uomini e padri di famiglia. Anche a guerra finita, di loro non si è
saputo più nulla e tante famiglie continuano a chiedere alle autorità di fare luce
sulla sorte dei loro cari. La fossa comune è stata scoperta nel dicembre scorso, con
il ritrovamento di 36 scheletri. Tuttavia, quando sono riprese le ricerche sono stati
rivenuti molti più cadaveri. Dhananjaya Waidyaratne, medico legale incaricato delle
indagini, ha spiegato: "Questa è la prima fossa comune scoperta nella zona da quando
le truppe hanno sconfitto i ribelli Tamil. Per il momento abbiamo rinvenuto gli scheletri
di 80 persone. Adesso dovremo condurre altri esami per stabilire come e quando sono
morte. Tra i resti si contano anche quelli di donne e bambini". Il governo ha subito
cercato di allontanare le preoccupazioni che i militari possano essere coinvolti,
ricordando che l'area di Mannar è stata per lungo tempo una roccaforte delle Tigri
Tamil. Tuttavia nel 2008 l'esercito ha riconquistato la zona, ed è proprio durante
l'ultimo anno di guerra che si sarebbero consumate le violenze più atroci sui civili,
per mano di entrambe le parti. "Dobbiamo cercare informazioni - ha aggiunto mons.
Joseph nell'omelia - sulle persone scomparse. Si devono fare indagini trasparenti,
perché vogliamo sapere cosa è successo a questi morti. Dobbiamo alzare la voce per
chi è sparito nel nulla: abbiamo il diritto di combattere per la giustizia. Preghiamo
per tutti, per chi è morto durante la guerra e per chi è scomparso". Lo scorso anno
alcuni operai hanno scoperto un'altra fossa comune nel distretto di Matale (Central
Province), a centinaia di chilometri dalle zone "calde" del conflitto. Lì sono stati
identificati gli scheletri di almeno 155 persone, frutto di uno scontro antigovernativo
avvenuto tra il 1987 e il 1990, non legato alla guerra civile. (R.P.)