2014-02-26 11:20:23

Repubblica Dominicana: Messaggio dei vescovi per la Festa dell'indipendenza


“Il valore della vita politica” è il titolo del tradizionale messaggio annuale della Conferenza episcopale dominicana per la 170.ma festa dell’Indipendenza che i celebra oggi e in vista delle elezioni legislative e municipali del prossimo 25 maggio. “Oggi più che mai abbiamo bisogno di politici che restituiscano alla politica il suo ruolo autentico di scienza del bene comune e che pensino più al benessere della Nazione che al potere e ai benefici che esso può dare”, sottolinea il documento che esorta i fedeli a partecipare alla costruzione di una società fondata sui valori della libertà, della giustizia, della vita, della dignità e dei diritti della persona. “Per i cristiani, la politica è un modo per praticare la virtù della carità e parteciparvi non è solo un diritto, ma un dovere”, affermano i presuli ricordando che un cristiano deve impegnarsi per il bene della società senza dimenticare che la fede trascende la politica, e che il Vangelo offre i criteri e l’ispirazione per lavorare per la giustizia sociale e la dignità, soprattutto per i più poveri e bisognosi. I presuli ricordano che, purtroppo, la cattiva gestione di tanti politici interessati solo al potere e all’arricchimento personale, in tutto il mondo, ha corrotto la vera natura della politica, diventata oggi sinonimo di “menzogna, inganno, corruzione, demagogia e sporcizia”. Nel documento i presuli dominicani criticano poi i sostenitori del neo-liberismo e di un’economia di mercato che ha escluso la maggioranza e ha diffuso una mentalità edonista, consumista e individualista, “senza avere il coraggio di dire la verità: un popolo si salva con l’ordine, l’onestà, la disciplina e il lavoro”. In questo contesto, i vescovi sottolineano l’urgenza di approvare una legge che sconfigga il clientelismo nei partiti; la necessità di una educazione politica e civica dei cittadini e nelle scuole, di una vera separazione dei poteri dello Stato; di combattere ogni forma di corruzione, delinquenza e insicurezza. Essi chiedono, in conclusione, di sostituire la cultura permissiva dello spettacolo con una fondata sui principi etici della responsabilità, del servizio e della fratellanza, dello sviluppo e della pace sociale. (A cura di Alina Tufani)

Ultimo aggiornamento: 27 febbraio







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