Ucraina: rischio separatismo nelle regioni russofone
La radicale svolta politica in Ucraina, con la destituzione del presidente Yanukovich
da parte del parlamento di Kiev, ha lasciato nel Paese un clima di forte tensione.
Gli scontri tra forze dell’ordine e opposizione europeista durante le manifestazioni
antigovernative dei giorni scorsi sono costati la vita a decine di persone. E in questo
momento delicato, la Russia annuncia che non interferirà negli affari interni ucraini
ed esorta anche l’occidente a osservare lo stesso atteggiamento. Il servizio di Giancarlo
La Vella:
L’Ucraina piange
gli 82 morti e gli oltre 720 feriti. Questo il bilancio, secondo il Ministero della
salute, delle settimane di scontri di piazza che hanno sconvolto il Paese ex sovietico.
E all’esortazione del ministro degli Esteri russo Lavrov risponde in prima persona
il presidente della Commissione europea, Barroso: “Lancio un appello – ha detto parlando
al parlamento di Strasburgo – a tutti i nostri partner internazionali, in particolare
alla Russia, a lavorare assieme in modo costruttivo, per garantire un'Ucraina unita,
che possa essere un fattore di stabilità nel continente europeo.
Intanto, dopo
la fuga del presidente Yanukovich, la formazione di un nuovo governo ad interim
è stato posticipata a dopodomani. Lo ha annunciato il presidente incaricato, Turchynov,
parlando davanti ai membri del parlamento, che inoltre ha lanciato un serio allarme
separatismo per le regioni russofone nella parte ovest del Paese, da sempre vicine
a Mosca e contrarie alla deposizione di Yanukovich. E si discute anche sull’ipotesi
di elezioni anticipate, il 25 maggio prossimo. Secondo la Russia, un’ipotesi del genere
viola l’accordo raggiunto la settimana scorsa tra Yanukovich e opposizione.