Il governo Renzi ha ottenuto la fiducia anche alla Camera
Matteo Renzi ha ottenuto la fiducia anche alla Camera con 378 voti. Come al
Senato, ha rivolto un intervento a braccio a tutto tondo: scuola, imprese, legge elettorale,
riforma del Titolo V, lotta alla mafia. E l’emergenza occupazionale. Durissimi gli
attacchi del Movimento Cinque Stelle. Alessandro Guarasci:
Renzi arriva
alle 10 alla Camera e ascolta gli interventi dei deputati, poi alle 17 il suo affondo:
“Non bastano le riforme costituzionali o elettorali: esiste un’esigenza drammatica,
che è quella occupazionale”. Dunque non è accettabile che il 12,6% della popolazione
non abbia un lavoro, bisogna “rivoluzionare il sistema economico e normativo del
paese”. Ed ancora: “La nostra generazione non ha più alibi. Il momento che stiamo
vivendo non può farci avvicinare con il senso di chi accusa sempre gli altri”, dice
Renzi, che si assume in pieno la responsabilità nel caso la maggioranza dovesse fallire.
Insomma, chiosa il premier, la politica non può essere più un fiume di parole vuoto.
Una cosa è certa: la fedeltà all’Europa non si discute. Il semestre europeo quindi
sarà una grande occasione per rilanciare il concetto di Europa solidale. E poi la
scuola, per la quale serve un vero piano di rilancio, e l’occupazione: non è accettabile
che i senza lavoro siano il 12,6, le norme vanno cambiate. Critiche dall’opposizione.
I più duri i deputati M5S che hanno accusato Renzi e il ministro dell’economia Padoan
di essere schiavi della troika europea.
Renzi ieri alla Camera è sembrato
tornato a riproporre il ruolo delle istituzioni, ma con uno stile informale. Abbiamo
sentito padre Giacomo Costa, direttore della rivista Aggiornamenti Sociali:
D. - Non è stata
un'occasione per presentare il piano del Governo dettagliato, ma piuttosto un'occasione
per dire a senatori, deputati e a tutti i cittadini come Renzi vuole fare politica
oggi. Abbiamo sentito i valori della tradizione democratica, come il valore di fare
politica come forma di servizio, con uno stile irrituale, a braccio, con l'esperienza
personale ma soprattutto dicendo: "date fiducia a me". Siamo rassicurati che questo
è un modo di far politica per far appassionare la gente. Ma siamo agli inizi, siamo
col fiato sospeso e diciamo: “E’ questa la strada?”.
D. - Una forte enfasi
è stata data alla scuola. Perché secondo lei?
R. - Renzi pone al centro quello
che importa agli italiani: i figli, la formazione, perché è da lì che si ridà credibilità
allo Stato. Tornano alcuni temi della tradizione democratica, ma detto in maniera
diversa.
D. - Renzi vuole dare un nuovo protagonismo all'Italia in Europa?
R.
- Forse le elezioni europee sono veramente il termine per respirare se questa modalità
di Renzi di far politica ha cominciato a fare presa o no.