2014-02-25 14:19:36

Card. Pell: migliore gestione dell'economia vaticana andrà a vantaggio dei poveri


“Se facciamo un uso migliore delle risorse a noi affidate possiamo migliorare la nostra capacità di sostenere le buone opere della Chiesa, in particolare le nostre opere per i poveri e gli svantaggiati”. L’affermazione è del card. George Pell, che lunedì Papa Francesco ha messo a capo, come prefetto, della nuova Segreteria dell’Economia, organismo cui faranno capo tutte le attività economiche e amministrative della Santa Sede e del Vaticano. Le parole del porporato sono state diffuse martedì dal sito dell’arcidiocesi di Sydney, che il card. Pell guidava da 12 anni e che ora si appresta a lasciare per assumere in pianta stabile a Roma le responsabilità derivanti dal suo nuovo incarico.

In un’intervista rilasciata sul Sole 24 ore, il principale quotidiano economico-finanziario italiano, il neo prefetto spiega che il lavoro della Segreteria per l’Economia – sostenuto dal Consiglio per l’Economia – riguarderà la gestione “dei flussi finanziari dei singoli dicasteri, a partire dalla spending rewiev”. Ogni tre mesi, ha precisato il cardinale Pell, “ci sarà un controllo su entrate e spese” al fine di riformare il modo di programmare i bilanci dei singoli dicasteri. “Il criterio del bilancio cambierà”, osserva ancora nell’intervista al Sole 24 ore: “Oggi è troppo dispersivo, talvolta pecca di trasparenza. L’idea è l’innesto a tutti i livelli di ‘checks and balances’, ridando quindi unità al bilancio ma al contempo prevedendo maggiore autonomia di spesa dei singoli dicasteri, che oggi per comprare un blocco di carta devono compilare diversi moduli. È necessario sburocratizzare”.

Sul Consiglio per l’Economia, che sarà composto da 8 cardinali e 7 laici, il cardinale Pell afferma peraltro – come riportato dal sito dell’arcidiocesi di Sydney – di aver “sempre riconosciuto la necessità per la Chiesa di essere guidati da esperti in questo settore” e di essere quindi “lieto” di lavorare quanto prima con i membri del Consiglio stesso. “Dobbiamo essere aperti alla consulenza di esperti e consapevoli – conclude –della possibilità di migliorare il modo in cui gestiamo la nostra amministrazione finanziaria”. (A cura di Alessandro De Carolis)

Ultimo aggiornamento: 27 febbraio







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